Pechino, supermercati presi d’assalto per fare scorta | Si teme un lockdown

A Pechino la paura nei confronti di un possibile lockdown ha spinto numerose famiglie a prendere d’assalto i supermercati per fare scorta di cibo. La preoccupazione dei cittadini è legata al recente aumento dei casi di coronavirus nella città, che potrebbe spingere il governo centrale a mettere in atto delle misure simili a quelle già viste a Shanghai. Queste manovre fanno parte della politica “zero Covid” di Xi Jinping. Per venire incontro alle esigenze della clientela, i supermercati hanno iniziato a restare aperti più a lungo.

I casi di coronavirus a Pechino

La National Health Commission ha dichiarato che nel weekend sono stati trovati 47 casi di coronavirus a Pechino. La maggior parte si è verificata nel distretto di Chaoyang, dove tutti gli abitanti (3,5 milioni) hanno dovuto sottoporsi a tre test PCR negli ultimi cinque giorni. Ormai in Cina sono in molti a guardare con timore ai tamponi di massa, ben consapevoli che potrebbero essere il preludio a un duro lockdown, proprio come avvenuto a Shanghai. Xi Jinping ha espresso con chiarezza la propria intenzione di tenere la capitale libera dal coronavirus Sars-CoV-2.

Cai Qi, segretario del partito comunista di Pechino, ha dichiarato che tutte le zone della capitale in cui si verificano dei casi di Covid devono essere controllate in modo scrupoloso. Tra queste c’è anche il distretto di Chaoyang, caratterizzato dalla presenza di numerosi negozi di lusso, dove negli ultimi giorni si sono osservate delle lunghe file fuori dai supermercati. Inoltre, domenica molti cittadini si sono messi in coda per eseguire il test anti-Covid ed essere liberi di prendere un treno o un aereo per andare in un’altra città. Alcuni di loro si sono arrabbiati quando lo staff ha comunicato, alle otto di sera, che per il resto della giornata non sarebbero stati condotti altri test. La tensione è piuttosto alta, così come il timore di dover vivere delle esperienze simili a quelle documentate dai cittadini di Shanghai nelle scorse settimane.

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