Il governo della Danimarca ha reso noto di aver riscontrato delle fughe di gas nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 e di aver elevato il suo livello di allerta sulle infrastrutture energetiche. Secondo quanto dichiarato dall’operatore della rete, si sarebbero verificati dei danni “senza precedenti” a tre linee. Al momento “è impossibile stimare la tempistica per la ripresa delle operazioni di ripristino” dell’infrastruttura.
I danni alle linee di Nord Stream 1 e 2
Nella giornata di ieri, lunedì 26 settembre 2022, Nord Stream aveva riferito un calo di pressione su due linee, mentre le autorità svedesi e danesi avevano identificato perdite di gas nel Mar Baltico, in prossimità della rotta del gasdotto. Il governo federale tedesco ipotizza che l’infrastruttura potrebbe essere stata danneggiata in seguito a degli attacchi. A sottolinearlo è il quotidiano Tagesspiegel, che cita delle fonti proprie e aggiunge che “si è verificato un calo di pressione nei due gasdotti a breve distanza l’uno dall’altro”. Il giornale sottolinea che Berlino non considera l’interruzione contemporanea dei due gasdotti una “coincidenza”. Potrebbero essersi verificati degli atti di sabotaggio piuttosto seri.
La situazione in Danimarca
“Le autorità sono state informate che ci sono state altre due perdite di gas sul Nord Stream 1 che, come il 2, non è in funzione ma contiene gas”, ha spiegato in una nota il ministro danese del clima e dell’energia, Dan Jorgensen. Ha poi aggiunto di aver chiesto “livelli più elevati di vigilanza nel settore elettrico e del gas” nel Paese. Una del perdite sul gasdotto Nord Stream 1 si è verificata nella zona economica danese e l’altra nella zona economica svedese. Sono state imposte delle misure di sicurezza, con limiti alla navigazione e al sorvolo nell’area. Jorgensen ha sottolineato che “gli incidenti sui due gasdotti non hanno alcun impatto sulla fornitura alla Danimarca”.
Danimarca, gas fuoriuscito da Nord Stream ribolle nel mar Baltico
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Il gas fuoriuscito dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 sta ribollendo in superficie nel mar Baltico, agitando aree di mare che vanno dai 200 ai 1.000 metri di diametro. Lo riferisce l’esercito danese in un comunicato che ha diffuso delle immagini.