Presentato all’opinione pubblica come “incredibilmente diversificato” e in attesa del giuramento previsto in settimana, il nuovo governo della Nuova Zelanda, guidato dalla rieletta Jacinda Ardern avrà diversi primati, fra tutti quello di avere come ministro degli Esteri per la prima volta una donna maori: Nanaia Mahuta.
Forte dei 64 seggi incassati dal partito laburista, Ardern ha motivato così la sua scelta. “Sono persone che si sono distinte per merito e sono state nominate per il contributo che possono dare al governo. Inoltre sono rappresentanti di un’incredibile diversità e di questo sono fiera. Rappresentano la Nuova Zelanda che li ha votati“. Ribattezzata l’anti-Trump, Jacinda Ardern non si è sottratta alle domande su Mahuta, durante una conferenza stampa a Wellington trasmessa in streaming sui social. “Nanaia ha maturato esperienza nel suo ultimo mandato. È una persona che costruisce relazioni fantastiche molto rapidamente e questo è un elemento chiave nelle relazioni estere”.
Nata ad Auckland nel 1970, Nanaia Mahuta è una parlamentare del collegio elettorale di Hauraki-Waikato, eletta per la prima volta nel 1996. Nipote della defunta regina maori Te Atairangikaahu, è stata ministro per lo sviluppo dei Maori e ministro per il governo locale nel primo mandato del governo Ardern. Da subito, la Maori si fece notare per essere stata la prima parlamentare della Nuova Zelanda a presentarsi in aula con il tradizionale tatuaggio sul mento, un disegno che viene inciso durante una cerimonia solenne e che rivela informazioni sugli antenati di una persona, la sua storia e il suo status.
“Il volto della Nuova Zelanda è indigeno. Il fatto che indossi un moko kauae è estremamente incoraggiante: dimostra che la nostra cultura ha un posto a livello internazionale”. Ha riferito alla Cnn il giornalista di Maori Television Rukuwai Tipene-Allen.
E se la sorpresa resta Mahuta, di certo non passa inosservata la presenza nel governo della Nuova Zelanda di molte persone omosessuali. A cominciare dal vicepremier Grant Robertson che è anche ministro delle finanze, e da due ministre lesbiche con figli piccoli Ayesha Verrall e Kiri Allan. Non è un caso il titolo del quotidiano Star Observer, che senza mezzi termini definisce l’esecutivo nascente come “Il più gay al mondo”.
In più ci saranno altri quattro ministri maori che costituiranno il 25% del governo, un altro primato, cui si ritroverà sicuramente il nuovo Parlamento della Nuova Zelanda (quasi la metà dei deputati sono donne) specchio di un paese giovane: il 33% della popolazione, infatti, ha meno di 25 anni.
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