Un oggetto dalle misteriose origini, una specie di opera d’arte o un omaggio a 2001: Odissea nello Spazio? Sono diverse le domande che si sono susseguite dopo il ritrovamento, in una zona desertica dello Utah, negli Stati Uniti, di un monolito di metallo alto circa tre metri. È stato un pilota di elicottero della Division of Wildlife Resources a individuare il monolito, durante una missione che lo vedeva impegnato nel censimento di animali sulle Montagne Rocciose.
Il pilota che ha ritrovato il monolito: “La cosa più strana in cui mi sia mai imbattuto”
Bret Hutchings, questo il nome del pilota che ha ritrovato la gigantesca lastra, è stato attirato dalla lucentezza dell’oggetto. A colpirlo soprattutto il contrasto con il rosso opaco delle rocce tipiche dell’area desertica dello Utah. Ai media locali, Hutchings si è dichiarato più che sorpreso. “In tutti i miei anni di volo è stata la cosa più strana in cui mi sia mai imbattuto” ha detto.
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Forse un’opera d’arte, ma resta il mistero
L’uomo che ha ritrovato il monolito è comunque piuttosto scettico sull’alone di mistero che ha immediatamente avvolto l’oggetto. Secondo Hutchings, infatti, non c’è dubbio che si tratti di un’opera dell’uomo. A suo parere, il fatto che la lastra fosse incastonata nel terreno e completamente fuori dal contesto del paesaggio starebbe lì a dimostrarlo.
Sono due quindi le ipotesi principali, molto poco affascinanti ma decisamente realistiche. La prima è che si tratti di un’opera d’arte New wave (da intendersi come ispirata alla corrente letteraria fantascientifica nata a metà degli anni ’60), la seconda è che sia frutto dell’ingegno di un fan (o un gruppo di fan) del lungometraggio di Stanley Kubrick 2001: Odissea nello Spazio. Nella sequenza di apertura del film, intitolata L’alba dell’Uomo, fa infatti la sua apparizione un gigantesco monolito nero in una zona desertica, attorno al quale un gruppo di ominidi impara a maneggiare utensili e armi per sopravvivere all’ambiente circostante.