[scJWP IdVideo=”n3GAZsvk-Waf8YzTy”]
Se il trionfo dell’Italia all’Eurovision Song Contest 2021 (il primo da 31 anni, e cioè dall’edizione 1990) ha raccolto unanimi entusiasmi, non lo stesso si può dire per la band che si è aggiudicata il concorso. Si tratta dei Maneskin, da molti considerati il nuovo baluardo del rock nostrano. Ma che qualcuno ha anche aspramente criticato per l’immagine pubblica molto particolare e un po’ sopra le righe. E in tal senso parole molto pesanti arrivano in queste ore dalla Bielorussia.
Maneskin: le parole shock della tv di Stato in Bielorussia
“Omosessuali degenerati, spazzatura che sa di Aids“. Questi alcuni degli appellativi sentiti su CVT. Si tratta dell’emittente di Stato della Bielorussia, dove nello specifico è stato Grigory Azarenok (giornalista sostenitore del governo di Lukashenko) a calcare pesantemente la mano nei confronti dei Maneskin.
“È un bestiario dei pervertiti. Grazie a Dio non l’hanno trasmesso in Bielorussia. Il mondo moderno della democrazia e del progresso sta avanzando con successo verso la demenza totale. Verso le perversioni fuori di testa, verso gli individui in tanga. Verso la distruzione di tutto ciò che è umano nell’uomo“, sono altri dei pesantissimi insulti che Azarenok ha rivolto ai Maneskin subito dopo la vittoria della band italiana a Eurovision Song Contest 2021.
Contraddizioni da Minsk: “Meglio il regime, noi isola di libertà”
Nella clip, diffusa dall’Associazione Bielorussi in Italia “Supolka” sui social, il presentatore ringrazia che le immagini non fossero state trasmesse in Bielorussia: “Dobbiamo separarci da tale progresso dalla cortina di ferro. A tutto questo preferiamo la dittatura“, tuona addirittura il giornalista. Che quindi ai Maneskin preferisce il regime. Che però, a distanza di pochi secondi, non definisce illiberale: “Il mondo intero sprofonderà nell’abisso, ma la Bielorussia rimarrà un’isola della libertà“, afferma infatti.
Una polemica particolare, tenuto conto del fatto che la Bielorussia è attualmente nel mirino dell’intera comunità internazionale per il dirottamento a Minsk del volo che ospitava Raman Pratasevich, giornalista e attivista contrario al regime Lukashenko successivamente arrestato. Il problema per la tv di Stato, però, sono evidentemente i Maneskin.