Malta questa settimana diventerà il primo Paese europeo a legalizzare la coltivazione e il possesso di cannabis per uso personale. Una mossa che funge da apripista in Europa mentre il continente sta attraversando un’ondata di cambiamenti alle sue leggi sulla droga.
Il possesso fino a sette grammi di droga sarà legale per le persone di età pari o superiore a 18 anni e sarà consentito coltivare fino a quattro piante di cannabis in casa.
Domani è previsto il voto favorevole alla legge da parte del parlamento maltese che sarà seguito dalla firma della legge dal presidente per essere approvata entro il fine settimana.
Bonnici, il ministro maltese responsabile della legge, ha affermato che il suo governo non voleva incoraggiare l’uso di droghe ricreative. Tuttavia non c’erano prove per sostenere l’argomentazione secondo cui l’uso della cannabis rappresenta di fatto una via d’accesso a sostanze più pericolose.
“L’approccio duro contro i consumatori di cannabis era sproporzionato, ingiusto e stava causando molta sofferenza alle persone che conducono una vita esemplare. Ma il fatto che facciano uso personale della cannabis li sta mettendo nelle fauci della criminalità” ha sottolineato il ministro.
“Sono molto contento che Malta sarà il primo paese che metterà le parole in uno statuto in modo completo con un’autorità di regolamentazione” ha aggiunto il ministro Bonnici. L’approccio maltese cerca di evitare di criminalizzare qualsiasi uso di cannabis mentre regola per garantire la riduzione del danno, ha affermato Bonnici.
Il cambio di approccio di alcuni governi europei fa seguito alla decisione delle Nazioni Unite dello scorso dicembre di rimuovere la cannabis dall’elenco delle droghe designate come potenzialmente dannose e pericolose.
La mossa di Malta, lo stato membro più piccolo dell’UE, sarà probabilmente seguita da una riforma in tutta Europa nel 2022. La Germania ha recentemente annunciato una mossa per stabilire un mercato legalmente regolamentato, a seguito degli annunci dei governi di Svizzera, Lussemburgo e Paesi Bassi. È previsto un referendum in Italia, mentre Canada, Messico e 18 Stati Usa hanno già varato una legislazione simile.
Il governo britannico di Boris Johnson, al contrario, è stato accusato di aver adottato un approccio di “guerra alla droga” in stile Richard Nixon. Il premier ha mantenuto un atteggiamento duro all’uso di cannabis, imponendo sanzioni penali per i consumatori di narcotici.
Il possesso fino a 28 grammi comporterà una multa da € 50 a € 100 ma senza precedenti penali. I minori di 18 anni trovati in possesso non subiranno arresti ma dovranno confrontarsi con una commissione per la giustizia che raccomanderà un piano assistenziale. Chi consuma cannabis davanti a un bambino rischia invece multe comprese tra 300 e 500 euro.
Oltre a consentire alle persone di coltivare piante in casa, anche se fuori dalla vista del pubblico, sarà legale per i cannabis club senza scopo di lucro coltivare la droga per la distribuzione tra i loro membri. In modo simile alle organizzazioni tollerate in Spagna e nei Paesi Bassi.
L’iscrizione al club sarà limitata a 500 persone e solo fino a 7 grammi al giorno potranno essere distribuiti a ciascuna persona, con un massimo di 50 grammi al mese. Le organizzazioni, che non possono trovarsi a meno di 250 metri da una scuola, un club o un centro giovanile, possono anche distribuire fino a 20 semi della pianta di cannabis a ciascun membro ogni mese.
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