L’innovazione sarà uno dei temi chiave di Expo 2020. Il prossimo ottobre, l’Italia porterà all’Esposizione Universale numerosi esempi di soluzioni innovative in settori molto diversi tra loro: dalla scienza alla tecnologia, passando per l’architettura, l’arte e la moda. Grazie al protocollo d’intesa siglato tra il Commissariato italiano e il Segretariato italiano di PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area), programma che promuove attività congiunte di ricerca e innovazione nel settore agrifood tra 19 Paesi del mediterraneo, all’evento internazionale saranno presenti anche i casi di innovazione agrifood più significativi del sistema agroalimentare della Penisola, rappresentati dai vincitori dei bandi 2019-2020. Si tratta di 48 progetti che coinvolgono Università e Centri di ricerca italiani, spesso con un ruolo di coordinamento, in consorzi che vedono tutti la compartecipazione di altre nazioni europee. Quando l’Expo 2020 di Dubai inizierà ufficialmente, l’Italia potrà portare all’attenzione internazionale le migliori pratiche messe in atto nell’area Euro-Mediterranea in ambiti come la gestione sostenibile del suolo e delle risorse idriche, i sistemi alimentari e l’agricoltura di precisione, oltre alle competenze italiane nel settore agro-alimentare.
I vincitori dei bandi 2019
I vincitori dei bandi 2019 sono stati recentemente annunciati dal segretariato italiano di PRIMA e dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Complessivamente, durante lo scorso anno circa 56 milioni di euro hanno alimentato la ricerca e l’innovazione nel settore agrifood e la gestione delle risorse idriche. Il 33% dei progetti è stato coordinato da un ente italiano e ben 34 hanno visto la partecipazione della Penisola, con un totale di circa 70 unità di ricerca coinvolte. Angelo Riccaboni, il presidente della Fondazione Prima, ha espresso la propria felicità per il successo dei ricercatori italiani in bandi internazionali competitivi. Il Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, invece, ha definito il programma PRIMA un’iniziativa strategica per l’Italia in termini di diplomazia scientifica e una grande opportunità per gli studiosi della Penisola.