Viktor Orbán, primo ministro dell’Ungheria, è noto per la sua politica nazionalista, conservatrice e contraria a ogni tipo di apertura nei confronti della tematica LGBT. Nel corso degli anni sono stati diversi i provvedimenti presi contro le coppie e le famiglie gay, alcuni definiti anche “vergognosi” dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, in particolare, quello che vieta di mostrare ai minori qualsiasi tipo di contenuto che ritragga o promuova l’omosessualità o il cambio di sesso, né attraverso i media né nelle scuole.
La legge, secondo Bruxelles, avrebbe significato una violazione dei diritti fondamentali dell’uomo e in particolare delle persone gay. Così 15 Paesi europei hanno pensato di unirsi per rivendicare la loro chiusura nei confronti del provvedimento voluto da Orbán. Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Irlanda, Malta, Danimarca, Portogallo, Spagna, Svezia, Slovenia, Finlandia e Grecia hanno partecipato al ricorso presentato dalla Commissione Europea davanti alla Corte di Giustizia dell’UE. Si tratta del provvedimento in favore dei diritti umani più importante mai adottato prima, a cui non ha partecipato però l’Italia che, invece, ha manifestato in più modi la stima nei confronti del governo ungherese.
Le decisioni del governo ungherese per agevolare la crescita demografica
Il modello della famiglia ideale da perseguire è per l’Ungheria quello della famiglia tradizionale formata da due genitori di diverso sesso. Il premier ungherese sottolinea, inoltre, da tempo l’importanza di incrementare le nascite e lo fa proponendo vari strumenti mirati ad agevolare la popolazione e veicolarla verso determinate decisioni. Il governo aveva introdotto l’obbligo di far ascoltare alle donne che avevano intenzione di abortire, il battito del cuore del feto ancora in grembo. “Tutte le donne che partoriscano e si prendano cura di almeno quattro figli avranno un’esenzione a vita dalla tassa sui redditi”, “le donne sotto i 40 anni che si sposano per la prima volta hanno diritto a un prestito a interessi ridotti di 31.500 euro”, “le famiglie con due figli avranno 3.150 euro dati dallo stato per comprare casa e altri 12.580 dopo il terzo“, “la famiglia riceverà altri 3mila euro ogni nuovo nato“, questi sono alcuni degli strumenti adottati dal governo ungherese per stimolare la crescita demografica.
Nuova legge in Ungheria consente di denunciare in forma anonima le famiglie LGBTQ+ alle autorità
Una nuova legge, approvata da pochi giorni, consentirebbe alla popolazione di segnalare alle autorità e in forma anonima le famiglie “arcobaleno“. Il provvedimento, che coinvolgerà stavolta anche le diverse autorità, ha lo scopo di istituire a tutti i costi il sistema di legge ungherese, in cui il matrimonio è un’unione “tra un uomo e una donna” e in cui “la madre è una donna e il padre è un uomo”.