Non è certo un momento facile per Joe Biden, al centro di critiche sempre più bipartisan da parte dell’opinione pubblica Usa per la sua gestione del delicato momento in corso. E se il presidente americano si è dovuto occupare per mesi dell’emergenza Covid e poi della guerra tra Russia e Ucraina, argomento caldissimo torna ora ad essere quello dei richiedenti asilo ai confini con il Messico.
Il problema si porrà nel concreto a partire dal 23 maggio, data in cui verrà meno il divieto di richiedere asilo politico sul confine tra Usa e Messico. Una legge nota come Titolo 42 e risalente alla presidenza di Donald Trump. Era dovuta ufficialmente all’emergenza Covid, che però ora anche negli States sta finendo. E l’impressione è che per Biden possa trattarsi di un nuovo, colossale problema. In che modo? Vediamolo.
Biden: perché è sempre più solo (e il Messico sta diventando un problema)
Dopo i primi mesi del suo mandato, difficili ma complessivamente sereni, la popolarità di Joe Biden è stata messa a dura prova dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Il picco restano le dichiarazioni su Vladimir Putin, talmente severe da essere giudicate da molti pericolose. Tanto da indurre addirittura Antony Blinken a prenderne parzialmente le distanze. Ma i motivi per cui il terreno sotto i piedi del presidente appare sempre più fragile sono anche altri. E, in un certo senso, ben più strutturali.
La questione è tutto sommato riassumibile in maniera abbastanza semplice. Joe Biden appare troppo progressista per i rivali Repubblicani, e spesso troppo morbido (o in alternativa quasi sconsiderato) per gli alleati Democratici. Lo dimostra la vicenda dei migranti dal Messico, che buona parte del suo stesso partito ritiene necessario accogliere. Tanto più che il fatidico Titolo 42 di Trump appare sempre più difficile da giustificare con la fine delle restrizioni sulla pandemia in tutto il Paese.
Il problema è che abolendo il divieto di asilo, secondo ‘Associated Press’, più di 1,7 milioni di persone cercheranno di varcare il confine statunitense. Una situazione che aiuterebbe i Repubblicani a sostenere che Biden non contrasti un’immigrazione incontrollata. I Democratici, invece, si spaccano tra chi preferirebbe un flusso comunque controllato e chi accusa la Casa Bianca di agire come ai tempi di Donald Trump. In particolare a livello di inumanità. Qualsiasi sia la mossa, dunque, il presidente scontenterà qualcuno.
Finché il Titolo 42 resterà legge, in ogni caso, i migranti sul confine del Messico continuano ad essere respinti per ragioni sanitarie. Sulla base però di un’autorità sanitaria che i funzionari americani affermano non sia più necessaria. La politica di Trump, peraltro, è stata talmente restrittiva sulla migrazione che le cause legali dei richiedenti asilo nei confronti degli Usa sono aumentate esponenzialmente. E ora rischiano di scoppiare in faccia a Biden, che in vista del voto di metà mandato previsto per novembre rischia di ritrovarsi in minoranza, con una popolarità demolita e pericolosamente solo.