Joe Biden nella bufera: l’ex vice presidente degli Stati Uniti, fresco di endorsement ai suoi vantaggi da parte di Barack Obama, riceve l’accusa di abusi sessuali da una sua ex collaboratrice.
Si tratta di Tara Reade, che lavorò per lui negli anni ’90. La donna aveva già parlato di molestie subite da Joe Biden in passato, ma in una nuova intervista al ‘New York Times’ alza la posta.
La nuova grave accusa di Tara Reade
Un anno fa aveva infatti dichiarato che Joe Biden le avesse toccato collo e capelli in maniera inappropriata. Nel frattempo addirittura parla di una spinta contro un muro ricevuta dal politico, che in seguito le avrebbe messo una mano sotto la gonna per poi penetrarla. I fatti sarebbero avvenuti a Capitol Hill, nell’ufficio di Biden.
L’accusa, estremamente grave, non si ferma qui: ‘NBC News’ afferma infatti che Tara Reade ha anche presentato una denuncia ufficiale alla Polizia di Washington.
Nei documenti presentati alle forze dell’ordine si circoscrive l’episodio a un periodo compreso tra il primo marzo e il 31 maggio 1993. Il nome di Biden non viene mai direttamente citato, ma la donna conferma la sua identità nel soggetto identificato come “soggetto 2”.
Joe Biden, la difesa degli attuali collaboratori
Joe Biden era lanciato come principale candidato alla Casa Bianca per il Partito Democratico dopo la rinuncia di Bernie Sanders. Inevitabilmente la notizia ha generato la furiosa reazione dei responsabili della sua campagna elettorale, che si sono affrettati ad affermare che il presunto abuso “non sia assolutamente accaduto“.
“Joe Biden crede fermamente che le donne abbiano il diritto di essere ascoltate con il massimo rispetto“, ha dichiarato alla ‘NBC’ la vice direttrice della campagna, Kate Bedingfield.
“Tali affermazioni dovrebbero anche essere diligentemente riviste da una stampa indipendente. Ciò che è chiaro su questa affermazione: è falso“, ha aggiunto.