Si tratta di Dror Or, 49enne il cui corpo è trattenuto nella Striscia di Gaza dalla data della sua morte. Proseguono intanto le trattative per una possibile tregue
Il governo di Israele ha ufficialmente annunciato la notizia della morte di un cittadino israeliano tenuto in ostaggio a Gaza a seguito dell’attacco perpetrato da Hamas il 7 ottobre. Si tratta di Dror Or, 49 anni, il cui corpo è stato trattenuto nella Striscia di Gaza fin dalla data del suo rapimento. La comunità del kibbutz Be’eri, dove Or risiedeva, ha confermato il decesso. Nel corso dell’assalto, anche la moglie di Or, Yonat, ha perso la vita, mentre due dei loro tre figli, Noam e Alma, rispettivamente di 17 e 13 anni, sono stati rapiti. A novembre, come parte di un complesso accordo di cessate il fuoco e scambio di ostaggi tra Israele e Hamas, Noam e Alma sono stati liberati.
Attraverso X il governo israeliano ha espresso il dolore per la notizia: “Abbiamo il cuore spezzato nel confermare la morte di Dror Or, rapito da Hamas il 7 ottobre, assassinato e il cui corpo è ancora a Gaza”, aggiungendo che “i due bambini e il fratello Yahli sono ora orfani”, dopo la morte anche della madre. Il governo di Netanyahu tuttavia non ha fornito alcuna spiegazione circa il modo in cui ha ricevuto la conferma della morte di Or.
La situazione degli ostaggi israeliani
Si stima che a Gaza siano ancora trattenuti 129 prigionieri, catturati dai militanti durante l’offensiva. L’esercito israeliano riporta che 35 di questi prigionieri siano morti, tra cui Dror Or. Nel contempo, il ministero della Sanità del territorio gestito da Hamas ha affermato che l’offensiva di ritorsione di Israele ha causato la morte di almeno 34.596 persone a Gaza, in gran parte donne e bambini, segnalando la gravità della situazione umanitaria nella regione.
Nel frattempo, i mediatori provenienti da Egitto e Qatar, coinvolti nei negoziati per raggiungere un accordo sul rilascio degli ostaggi trattenuti a seguito dell’attacco del 7 ottobre nella Striscia di Gaza, hanno deciso di concedere più tempo ad Hamas per valutare l’ultima proposta. Al momento ci sono preoccupazioni riguardo ad una possibile risposta negativa da parte del movimento, come indicato da fonti riportate da Al Akhbar, secondo cui i mediatori hanno ricevuto indicazioni certe riguardo alla posizione negativa di Hamas.
Le richieste di Hamas
Di conseguenza, si è assistito ad una ripresa dei contatti tra Egitto, Israele e Stati Uniti al fine di evitare il fallimento dei negoziati. Intanto il leader di Hamas a Gaza, Yahya al-Sinwar, ha espresso tre specifiche richieste durante le recenti trattative. In particolare, Sinwar ha insistito sulla necessità di ottenere garanzie riguardo alla fine senza condizioni del conflitto, oltre a chiedere a Israele di consentire il ritorno dei detenuti palestinesi in Cisgiordania come parte dell’accordo di scambio di prigionieri. Questo ultimo punto, tuttavia, rimane al centro di dispute, poiché Israele preferirebbe trasferire i detenuti che scontano condanne all’ergastolo nella Striscia di Gaza o all’estero.
In aggiunta, Sinwar ha espresso l’esigenza di ottenere dettagli chiari riguardo ai materiali che Israele non intende far entrare nella Striscia di Gaza durante il processo di ricostruzione. Queste richieste complesse sottolineano la delicatezza delle trattative in corso e la necessità di trovare soluzioni che rispettino gli interessi di entrambe le parti coinvolte, al fine di raggiungere una pace duratura nella regione.