Ismail Haniyeh, la sua morte in seguito a un raid israeliano

Hamas ha comunicato la morte del suo leader Ismail Haniyeh in seguito a un raid israeliano contro la sua residenza a Teheran, in Iran

Ismail Haniyeh: la sua morte potrebbe rendere difficile la tregua a Gaza

Secondo molte ricostruzioni giornalistiche, ciò aveva messo Haniyeh in contrasto con la leadership di Hamas nella Striscia di Gaza, in particolare con Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, che ha sempre sostenuto la necessità di logorare l’esercito israeliano, indipendentemente dalle devastazioni e dalle perdite civili.

Ismail Haniyeh: la sua morte potrebbe rendere difficile la tregua a Gaza
Ismail Haniyeh: la sua morte potrebbe rendere difficile la tregua a Gaza – ANSA – Newsby.it

 

L’uccisione di Haniyeh indebolisce quindi la posizione di chi all’interno di Hamas era pronto a negoziare. Questo effetto sarà evidente nel breve periodo, poiché sia Hamas sia l’Iran (il paese che ospitava Haniyeh e che ha subìto l’attacco mirato israeliano) cercheranno di vendicarsi contro Israele.

Ma le conseguenze potrebbero perdurare anche nel medio e lungo periodo: Haniyeh era formalmente il capo del Politburo di Hamas, il consiglio di 15 membri che prende le decisioni politiche del gruppo, con sede in Qatar.

In condizioni normali, all’interno di Hamas inizierebbe ora una lunga trattativa per trovare un sostituto, ma ciò sarà estremamente difficile, dato che molti leader di Hamas sono stati uccisi nei recenti conflitti e altri, come Sinwar, vivono in clandestinità, probabilmente ancora nella Striscia di Gaza, rendendo molto difficile contattarli.

Molti analisti sostengono che, in questa situazione di emergenza, Khaled Meshal potrebbe sostituire Haniyeh. Meshal, che era stato il capo politico di Hamas fino al 2017, è attualmente il più importante leader del gruppo fuori dalla Striscia di Gaza. Nel 1998, Meshal sopravvisse rocambolescamente a un tentativo di avvelenamento da parte di Israele. Le sue posizioni sui negoziati con Israele non sono chiare.

La necessità per Hamas di sostituire Haniyeh e il rafforzamento della fazione contraria al cessate il fuoco, guidata da Sinwar, complicano notevolmente i negoziati con Israele.

Le trattative per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza erano riprese a luglio con aspettative piuttosto favorevoli. Dopo essersi ritirato dalle elezioni presidenziali, il presidente Joe Biden aveva intensificato gli sforzi diplomatici, puntando a trovare un accordo per fermare i combattimenti a Gaza.

Inoltre, c’era un certo ottimismo attorno ai negoziati perché i rappresentanti palestinesi avevano ritirato, dopo mesi di pressioni, una delle loro condizioni più rigide: un cessate il fuoco permanente e immediato. Il piano di tregua proposto dagli Stati Uniti prevedeva un cessate il fuoco temporaneo di sei settimane, che sarebbe poi diventato permanente se tutte le parti avessero rispettato gli accordi.

Fino a poche settimane fa, Hamas aveva rifiutato questo accordo, chiedendo che il cessate il fuoco fosse permanente fin dall’inizio. Più di recente, però, aveva accettato il piano in due fasi proposto da Biden. Tuttavia, i negoziati della settimana scorsa a Roma hanno ridotto l’ottimismo, poiché i negoziatori israeliani avevano presentato nuove condizioni, bloccando ancora una volta le trattative.

Non è chiaro come agirà Israele nelle prossime settimane: l’ipotesi più ottimista è che il governo di Netanyahu utilizzi questo assassinio di alto profilo per dichiarare una vittoria simbolica e avviare nuove trattative. L’opzione più pessimista, e attualmente la più probabile, è che Netanyahu sfrutti l’uccisione di Haniyeh per rallentare o interrompere temporaneamente i negoziati.

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