Nel corso dell’ultima assemblea nazionale dell’associazione Non Una Di Meno, svolta a Torino, è stato dedicato anche ampio spazio alla situazione delle donne in Iran. “Vivo in Italia da 11 anni, ma quando sei lì è diverso: ci sono rimasta per 24 anni, nel 2009 abbiamo provato a cambiare la situazione, ma non è stato possibile e ho mollato. Invece ora abbiamo di nuovo speranza, le donne da sempre provano a cambiare tutto, ma il Governo è troppo forte, non ci sono mai riuscire, invece adesso non sono solo le donne a combattere, siamo uniti – ha raccontato la donna iraniana Foruz Faraji – Ci sono città vicine al confine dell’Iran in cui le persone escono da casa e possono morire, ma lo fanno comunque. Avrei voglia di tornare là e combattere, ma è difficile. La società italiana è cambiata, appena arrivata mi sono trovata bene e ho molte opportunità, ma ora ho paura che anche qui inizino cose sbagliate, sono preoccupata, le cose stanno cambiando in peggio“.
Iran, all’assemblea nazionale di Non Una Di Meno al centro le donne che combattono
“L’Iran e le guerre sono al centro del nostro discorso, inizieremo l’assemblea e proietteremo interventi di compagne da tutte le parti del mondo per essere connesse il più possibile con un aspetto transnazionale delle lotte – all’assemblea nazionale di Non Una Di Meno a Torino le donne iraniane sono al centro del discorso, ma si parla anche dell’8 marzo – Oggi ci sarà un momento di plenaria generale per parlare dello sciopero dell’8 marzo, che quest’anno in Italia e soprattutto a Torino si terrà in sinergia con lo sciopero per il clima di Fridays For Future del 3 marzo, per continuare il percorso iniziato l’anno scorso tra lotte tranfemministe e per il clima“.
Violenza Ostetrica, Non Una Di Meno: “Fenomeno strutturale del patriarcato”
“A Torino siamo molto attive da quasi un anno sul tema della violenza medica e ostetrica, in realtà non abbiamo una risposta diretta se non il fatto che queste cose sono un fenomeno strutturale esattamente come la violenza maschile e patriarcale sulle donne. Questo episodio ha avuto risonanza e stringiamo forte le persone che si sono esposte in questi giorni – così Silvia, dall’assemblea nazionale di Non Una Di Meno a Torino, sugli episodi legati al parto emersi dopo la vicenda all’ospedale Pertini di Roma – È partita in Piemonte la comunicazione per il fondo Vita Nascente, che si maschera come tutela delle donne ma in realtà è l’ennesimo attacco all’autodeterminazione“.