Si terrà oggi l’annunciata videoconferenza tra i presidenti di USA e Russia, Joe Biden e Vladimir Putin. I presupposti non sono certo ottimali, con il Cremlino che ha descritto lo stato delle relazioni USA-Russia come “abbastanza deplorevole” alla vigilia della videochiamata.
L’incontro affronterà diversi temi ma centrale sarà la crescente crisi in Ucraina.
Nell’ultimo mese, infatti, i funzionari statunitensi hanno sollevato preoccupazioni su una possibile invasione russa: una mossa che Mosca ha liquidato come fonte di paura.
Tuttavia, ci sono diverse questioni in sospeso che rappresentano motivo di tensione tra i due stati e che dovranno essere affrontate. Vediamo quali.
Gli USA hanno avvertito la Russia che dovrà affrontare “gravi costi” tra cui sanzioni economiche ad alto impatto se invaderà l’Ucraina. Nelle ultime settimane migliaia di soldati russi sono infatti schierati al confine con il presidente polacco che teme un’invasione nei primi mesi del 2022. Washington ha sollecitato il ritorno agli accordi firmati a Minsk nel 2014 che erano stati progettati per porre fine a una guerra tra le forze governative ucraine e i separatisti sostenuti dalla Russia.
La Russia afferma che i suoi schieramenti di truppe sono una risposta al comportamento aggressivo della NATO e dell’Ucraina. Questo comprende i voli di bombardieri strategici statunitensi e le manovre di navi da guerra nel Mar Nero. Mosca chiede garanzie di sicurezza giuridicamente vincolanti dall’Occidente che la NATO non si espanda ulteriormente verso est. Questo impedirebbe da un lato all’Ucraina di diventare membro, dall’altro eviterebbe il dispiegamento di missili in Ucraina che colpirebbero la Russia. Gli Stati Uniti tuttavia, affermano che nessun Paese può porre il veto alle aspirazioni NATO dell’Ucraina.
Gli USA hanno accusato l’alleata della Russia, la Bielorussia, di “armare” i migranti dal Medio Oriente incoraggiando migliaia di loro a tentare di entrare nell’Unione europea dal suo territorio, creando una crisi per l’UE. Putin ha sostenuto il leader bielorusso Alexander Lukashenko, anche inviando aerei da guerra con capacità nucleare per pattugliare lo spazio aereo bielorusso.
Gli Stati Uniti hanno affermato che la Russia potrebbe e dovrebbe fare di più per alleviare la crisi energetica in Europa aumentando le forniture di gas. Inoltre hanno avvertito Mosca di non usare l’energia come arma politica, in particolare contro l’Ucraina. Biden ha imposto sanzioni contro i russi coinvolti nel Nord Stream 2, un gasdotto di nuova costruzione sotto il Mar Baltico che rischia di tagliar fuori l’Ucraina dalla fornitura energetica.
Russia e Stati Uniti hanno ridotto le dimensioni delle rispettive ambasciate per allentare le tensioni reciproche. Il 2 dicembre il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha suggerito che questa era un’area in cui i due Paesi potevano cercare di tracciare una linea e ricominciare da capo rimuovendo i limiti alla rappresentanza.
Gli USA hanno accusato gli hacker che lavorano per il governo russo di organizzare attacchi informatici contro partiti politici, aziende e infrastrutture statunitensi. La Russia ha sempre negato di aver effettuato tali manovre. Biden ha sollevato la questione con Putin lo scorso giugno a Ginevra, e ha elencato 16 aree critiche che, secondo lui, dovrebbero essere “off-limits” per gli attacchi informatici. Tuttavia da allora le due parti non hanno segnalato pubblicamente alcun progresso sulla questione.
Poco dopo l’insediamento di Biden, i due Paesi hanno esteso un accordo chiave che limitava le dimensioni dei loro arsenali nucleari strategici. A Ginevra hanno promesso “di gettare le basi per future misure di controllo degli armamenti e di riduzione dei rischi”. Biden ha affermato che ci vorranno dai sei mesi a un anno per scoprire se sarà possibile un dialogo strategico significativo. Finora non ci sono stati segni evidenti di progresso.
Washington ha criticato la detenzione di Alexey Navalny, il più importante avversario politico di Putin, e potrebbe ribadire le sue preoccupazioni sui diritti umani in Russia.
Gli USA hanno ripetutamente sollevato i casi di due ex marine, Trevor Reed e Paul Whelan, che sono stati incarcerati in Russia con quelle che considerano false accuse.
I due Paesi sono in disaccordo su varie questioni, tra cui la Siria, dove la Russia è intervenuta militarmente nel 2015 per sostenere il presidente Bashar al-Assad in una guerra civile. Ma il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto la scorsa settimana che c’erano anche aree in cui potevano lavorare insieme, nonostante le loro tensioni. Ha menzionato gli sforzi internazionali per impedire all’Iran di acquisire armi nucleari e il processo di pace tra le ex repubbliche sovietiche Armenia e Azerbaigian, in cui Mosca ha assunto un ruolo guida.
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