Durante questo periodo le bandiere saranno esposte a mezz’asta, un gesto simbolico che riflette il dolore e la sofferenza del popolo del Myanmar
Il Myanmar sta attraversando un periodo di profonda crisi dopo il devastante terremoto che ha colpito il paese il 28 marzo 2025, che ha causato la morte di oltre 1.700 persone. In risposta a questa tragedia, la giunta militare ha proclamato una settimana di lutto nazionale, che durerà fino al 6 aprile. Durante questo periodo, le bandiere saranno esposte a mezz’asta, un gesto simbolico che riflette il dolore e la sofferenza del popolo birmano.
Il terremoto, di magnitudo 7.7, ha avuto il suo epicentro nei pressi di Mandalay, una delle aree più colpite. Le conseguenze del sisma sono state devastanti: edifici crollati, infrastrutture distrutte e una crescente disperazione tra la popolazione. Secondo le ultime stime, il numero delle vittime potrebbe continuare a salire, mentre le squadre di soccorso e le agenzie umanitarie lottano per fornire aiuto in un contesto di caos e distruzione.
Myanmar, l’appello per l’assistenza internazionale
Il leader della giunta militare, il generale Min Aung Hlaing, ha lanciato un appello per l’assistenza internazionale, evidenziando la gravità della situazione. “Siamo in una crisi umanitaria complessa, aggravata da vulnerabilità esistenti,” ha dichiarato Alexander Matheou, direttore regionale della Croce Rossa per l’Asia-Pacifico. Questo terremoto non è solo una calamità naturale, ma si innesta su un contesto di conflitto armato e instabilità politica, che ha già messo a dura prova il paese.
Le squadre di soccorso, composte anche da volontari della Croce Rossa, sono state mobilitate per fornire assistenza immediata. Le azioni chiave includono:
- Distribuzione di kit di pronto soccorso;
- Fornitura di coperte e materiali per la costruzione di rifugi temporanei;
- Rimozione dei detriti per cercare sopravvissuti sotto le macerie.
Tuttavia, la situazione è ulteriormente complicata dall’infrastruttura danneggiata e dalla mancanza di macchinari pesanti necessari per le operazioni di soccorso.
La devastazione a Mandalay
A Mandalay, molte persone sono rimaste intrappolate sotto edifici crollati. Le autorità locali hanno segnalato che i forni crematori sono stati sopraffatti dalla quantità di vittime, costringendo alcune famiglie a cremare i propri cari per strada. Le immagini satellitari mostrano un’ampia devastazione, con intere aree ridotte in macerie.
Inoltre, la chiusura dell’aeroporto principale di Naypyitaw, a circa 240 chilometri a sud di Mandalay, ha complicato ulteriormente le operazioni di soccorso. La torre di controllo del traffico aereo è crollata, causando la morte di almeno sei persone e rendendo difficile l’arrivo di aiuti esterni. La giunta militare ha annunciato che la situazione è critica e ha invitato la comunità internazionale a intensificare gli sforzi di soccorso.
Tregua e risposta internazionale
Nel contesto di questa calamità, l’opposizione politica, rappresentata dal governo di unità nazionale, ha dichiarato una tregua di due settimane per facilitare le operazioni di soccorso. Tuttavia, le forze armate al potere continuano a essere accusate di attacchi aerei contro zone civili, complicando ulteriormente la situazione. Questo conflitto interno ha già provocato lo sfollamento di oltre tre milioni di persone e ha reso il paese particolarmente vulnerabile a disastri naturali.
La risposta della comunità internazionale è stata immediata. Paesi come India, Cina, Thailandia, Malesia, Singapore e Russia hanno offerto assistenza, mentre gli Stati Uniti hanno promesso due milioni di dollari in aiuti attraverso organizzazioni umanitarie. Un team di risposta d’emergenza è stato inviato da USAID, nonostante i recenti tagli ai fondi per la cooperazione internazionale.
La situazione è ulteriormente complicata dalla scarsità di risorse e dalla difficoltà di accesso alle aree più colpite. Testimoni locali hanno riferito che in molte zone manca l’elettricità e l’acqua potabile è sempre più scarsa. “Quello che vediamo è una distruzione diffusa. Molti edifici sono collassati e non abbiamo ricevuto alcun aiuto,” ha dichiarato un residente della città di Sagaing, un’area vicina a Mandalay.