Nel venticinquesimo giorno della guerra scatenata dalla Russia ai confini dell’Ue e della Nato, le sirene d’allarme antiaeree risuonano nella notte in quasi tutte le regioni dell’Ucraina. Prima a Kiev e Leopoli. Poi l’allerta è scattata anche negli oblast di Odessa, Kharkiv, Zaporizhzhia, Sumy, Mykolaiv, Ternopil, Poltava, Kirovograd. Ma anche a Ivano-Frankivsk, Dnipropetrovsk, Rivne, Volinia, Cherkasy, Zhytomyr e Vinnytsia. Intanto da Kiev arriva un’inquietante accusa di genocidio e un presagio ancora più oscuro da parte di Volodymyr Zelensky.
Ucraina: la più grande paura di Zelensky (e non solo)
L’Ucraina ha ribadito il proprio obiettivo, che è quello di trovare un qualsiasi tipo di negoziato con la Russia. Lo ha fatto tramite Zelensky in persona, che alla ‘CNN’ ha parlato fin troppo chiaro. “Dobbiamo usare qualunque formato, qualunque possibilità di poter parlare con Putin. Se questi tentativi falliscono, allora vuol dire che questa è la terza guerra mondiale“.
Pesantissima anche l’accusa di Olha Stefanishyna, vicepremier dell’Ucraina. Intervenuta a ‘Sky News’, ha parlato di storie “orribili“ che riguardano le donne del suo Paese. Tanto da accusare la Russia di genocidio. “Ci sono stati assassini e stupri. Qualsiasi soldato abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne. Noi resteremo unite, e alla fine prevarremo“, ha affermato.
Un barlume di speranza arriva invece dalla Turchia. Secondo il locale ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, una felice soluzione dei negoziati sarebbe più vicina. “Non è certamente facile arrivare a un’intesa mentre la guerra è in corso. Ancora i civili vengono uccisi, ma vorremmo dire che lo slancio negoziale sta progredendo“, sono state le sue parole. I colloqui dovrebbero riprendere lunedì, ma solo per video.
In un nuovo video-discorso notturno alla nazione il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha dichiarato che il suo popolo sta “dimostrando di saper combattere in modo più professionale di un esercito”. E ha attaccato “l’esercito russo e i suoi comandanti”. Perché “si sono mostrati completamente come sono: incompetenti, in grado di spingere semplicemente il loro popolo al massacro“. Zelensky, che ieri è tornato a chiedere un incontro diretto col presidente russo Vladimir Putin, oggi parlerà in video a Israele.
Guerra Ucraina: la difficile situazione a Mariupol
La Russia ha attaccato una scuola a Mariupol dove avevano trovato rifugio circa 400 persone. Lo scrivono Bbc e Sky News citando un post su Telegram delle autorità municipali di Mariupol. Il bombardamento sarebbe avvenuto ieri sera. L’edificio sarebbe stato distrutto e sotto le macerie restano donne, bambini e anziani, si riferisce nel post su Telegram. La Bbc da parte sua specifica che le informazioni non sono state verificate indipendentemente.
Nella guerra in Ucraina, dalla città di Mariupol sotto assedio, il sindaco Vadym Boichenko ha parlato ieri sera di migliaia di residenti “deportati” in remote città della Russia. “Come fecero i nazisti durante la Seconda guerra mondiale”. Le truppe russe avrebbero inoltre bloccato un convoglio di autobus che si dirigeva verso Mariupol per evacuare i residenti. “Fare questo a una città pacifica, quello che hanno fatto gli occupanti, è una cosa terribile che sarà ricordata per i secoli a venire”, ha commentato Zelensky.
L’evacuazione dell’orfanotrofio di Sumy
Da parte sua, Mosca informa intanto che i militari russi hanno consegnato più di 75 tonnellate di aiuti umanitari a Kherson. “I camion, accompagnati da personale militare russo, hanno portato il nuovo carico di aiuti nella capitale regionale per gli abitanti della città e degli insediamenti vicini”, ha detto il Ministero della Difesa russo specificando che l’esercito russo ha fornito “kit alimentari a tutti i bisognosi”.
71 bambini sono stati fatti evacuare verso destinazioni estere dall’orfanotrofio della città ucraina di Sumy. Il sindaco Dmytro Zhyvytskyi ha affermato che i bimbi, molti dei quali affetti da problemi di salute, si sono dovuti rifugiare negli scantinati per due settimane prima di poter essere fatti partire. Un gruppo di 19 minorenni per lo più orfani sarebbe invece bloccato in un ospedale di Mariupol. Si tratta di bimbi e adolescenti tra i 4 e i 17 anni ricoverati per malattie polmonari prima dello scoppio dell’offensiva russa.
Media ucraini: “Minaccia alta di un attacco da Bielorussia”
C’è una “alta minaccia” di un’offensiva della Bielorussia in direzione Volyn che potrebbe iniziare nei prossimi uno o due giorni. Lo riporta l’agenzia ucraina Unian, citando fonti di intelligence e dello Stato maggiore ucraini. “La minaccia di un’offensiva della Repubblica di Bielorussia in direzione Volyn è valutata alta”, ha affermato lo Stato maggiore.