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Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha riferito che dallo scoppio della guerra, il 24 febbraio, i territori di 10 regioni dell’Ucraina sono stati colpiti e che da allora è stato possibile liberare 1.027 città e villaggi. Altri 2.610 sono ancora sotto l’occupazione russa e molti dovranno essere ricostruiti, ha aggiunto Zelensky nel consueto messaggio video su Telegram. “Feroci ostilità continuano lungo l’intera linea del fronte, nel Donbass“, ha detto Zelensky nel suo discorso serale citato da Ukrinform. Spiegando che “l’epicentro è, ovviamente, nelle città della regione di Lugansk“. Il presidente ucraino ha poi aggiunto che “l’attività del nemico nella regione di Kharkiv si sta intensificando. Siamo riusciti a cacciare gli occupanti da Ivanivka, nella regione di Kherson e continuiamo a fare pressione nel sud del nostro Paese”.
Guerra in Ucraina: missili balistici sul porto di Berdyansk
“In molte città delle retrovie ora” ci si sente sollevati. “Ma la guerra in Ucraina non è finita, la sua brutalità sta aumentando in alcuni luoghi e questo non può essere dimenticato”. In vista della conferenza internazionale sulla ricostruzione in programma lunedì a Lugano, Zelensky rivolge un appello agli ucraini ad “aiutare l’esercito, aiutare i volontari, aiutare tutti coloro che sono rimasti soli in questo momento”, e a “diffondere la verità sulla guerra e sui crimini degli occupanti”.
Nel frattempo, la Russia afferma di avere recuperato una grande nave da sbarco che sarebbe stata affondata dal suo equipaggio “per prevenire la detonazione delle munizioni di bordo a causa dell’incendio scoppiato” dopo che un missile ucraino l’aveva colpita nel porto di Berdyansk il 24 marzo. È la prima volta che Mosca ammette l‘affondamento della Saratov. Lo riporta la Bbc. Un post di Telegram di un funzionario nominato dalla Russia nell’Ucraina meridionale, Vladimir Rogov, dichiara che missili balistici Tochka-U avevano preso di mira il porto controllato dai russi. La nave sarà rimorchiata a Kerch, in Crimea.