[scJWP IdVideo=”ue3IcDAM-Waf8YzTy”]
L’obiettivo strategico della guerra della Russia all’Ucraina è il Donbass. Ne è sicuro il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che nel consueto videomessaggio notturno lo ha ribadito: “Le truppe russe vogliono prendere il Donbass e il sud dell’Ucraina. Stiamo rafforzando le difese”, ha aggiunto, “e bisogna elogiare il coraggio e la resilienza di coloro che difendono le città”. Zelensky sferza poi l’Occidente: “Occorre anche dire che il nostro Paese non ha ricevuto abbastanza moderni sistemi antimissilistici dagli alleati”. Zelensky, inoltre, accusa la Russia di voler commettere un genocidio in Ucraina. “Sì, questo è un genocidio. L’eliminazione di tutta la nazione e del popolo, siamo cittadini dell’Ucraina. Abbiamo più di 100 nazionalità. Questa è la distruzione e lo sterminio di tutte queste nazionalità“, ha detto in un’intervista al canale statunitense CBS.
Anche il Cremlino ammette che il Donbass sia al centro della propria ‘operazione militare speciale’. “La sovranità delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk”, spiega il portavoce Dmitry Peskov, “è stata riconosciuta dalla Russia. Abbiamo riconosciuto la loro indipendenza. La nostra operazione è stata avviata su richiesta di queste due repubbliche: uno degli obiettivi principali consiste nel salvarle e ripristinare la loro statualità entro i confini del 2014, entro i confini sanciti dalla costituzione delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk”. Secondo Peskov, “l’Ucraina è un Paese difficile e ostile per la Russia. È un Paese che di fatto ha completamente proibito qualsiasi media di lingua russa, che ha reso la lingua russa secondaria e così via”.
Sul fronte bellico, lo Stato maggiore ucraino sottolinea che “il nemico continua a effettuare sistematici attacchi missilistici e aerei con armi ad alta precisione su obiettivi militari e civili, ma l’intensità è diminuita”.
Guerra in Ucraina: missili russi su Odessa, la città è sotto attacco
La Guerra in Ucraina, quindi, non accenna a finire. Alcune fonti giornalistiche sui social media affermano che a essere colpiti sono dei depositi di carburante situati vicino al porto. Richard Gaisford, inviato della britannica Itv, parla di almeno cinque punti di impatto. Nelle immagini da lui postate si vedono enormi colonne di fumo nero che oscurano tutto il cielo. Non ci sono vittime a Odessa, secondo l’ufficiale del comando operativo “Sud” Vladislav Nazarov, citato da Unian. Il vice del consiglio comunale di Odessa, Petro Obukhov, ha chiesto ai cittadini di restare in casa e non interferire coi soccorsi.
Proprio per alleviare la pressione sull’importante centro costiero, secondo i media britannici, Boris Johnson è pronto a inviare missili anti-nave per affondare le imbarcazioni da guerra russe che si trovano nel mar Nero. A Mariupol è invece stato ucciso il regista lituano Mantas Kvedaravicius, di 45 anni. Stava cercando di lasciare la città sotto assedio quando la sua auto è stata colpita da un razzo. Trasportato d’urgenza in ospedale, è morto poco dopo il ricovero.
Trovati i cadaveri di 410 civili. In arrivo nuove sanzioni
Iryna Venediktova, procuratore generale dell’Ucraina, dichiara che nella regione di Kiev recentemente lasciata dai russi sono stati trovati i cadaveri di 410 civili. Nataliya Smikh, a capo dell’unità di crisi di Leopoli, evidenzia che “i corridoi umanitari per l’arrivo di cibo e le evacuazioni a Mariupol e Kharkiv sono bloccati e quello di Odessa va a singhiozzo, funziona al 50%“. Su Twitter, Charles Michel, il presidente del Consiglio Europeo rende noto che l’Ue è al lavoro su nuove sanzioni contro la Russia e a nuovi sostegni per l’Ucraina. Michel è “scioccato dalle immagini delle atrocità commesse dall’esercito russo nella regione di Kiev ora liberata“. L’Ue “sta assistendo gli ucraini e le Ong nel raccogliere le prove da portare nelle corti internazionali“, aggiunge.
Il massacro di Bucha
Nelle ultime ore sono arrivate da tutto il mondo parole di condanna per le immagini del massacro dei civili di Bucha, una cittadina situata a nord-ovest di Kiev. Serhii Kaplytchny, il capo dei soccorritori, rende noto che sono stati trovati 280 corpi in delle fosse comuni. Mario Draghi, il presidente del Consiglio, dichiara che “le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti. La crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile. Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili, e dovranno rendere conto di quanto accaduto. L’Italia condanna con assoluta fermezza questi orrori, e esprime piena vicinanza e solidarietà all’Ucraina e ai suoi cittadini“. Per il cancelliere tedesco Olaf Scholz è necessario fare chiarezza su questi crimini commessi dai militari russi.