Ad attendere Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz a Kiev c’è una rete di sicurezza composta da almeno 300 militari ucraini. Integrati in una rete di prevenzione e scambio di informazioni che coinvolge anche reparti militari speciali dei tre Paesi europei. Il capo del governo italiano, il presidente francese, il cancelliere tedesco approdano oggi insieme nella capitale ucraina. L’Unione Europea si presenta per la prima volta davanti al governo ucraino, dopo oltre tre mesi e mezzo di guerra, con i tre leader più importanti. La prossima settimana, nel corso del Consiglio europeo, insieme agli altri 24 capi di Stato e di governo, dovranno dare una risposta urgente alle richieste plurime dell’Ucraina di candidarsi ad entrare nella Ue.
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I dossier più importanti di Draghi, Macron e Scholz a Kiev
A Kiev Draghi, Macron e Scholz avranno programmi in parte uguali, in parte convergenti, in parte diversi. Di sicuro tutti e tre terranno una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, avranno colloqui anche con diversi membri del governo. La visita è stata preparata per diverse settimane dalle diplomazie di Roma, Berlino e Parigi. Si sono incastrate le agende, con i leader che staranno quasi tutto il giorno nella capitale ucraina. Draghi, Macron e Scholz arrivano per parlare dei dossier più urgenti: altri aiuti militari, possibili negoziati sul grano, candidatura all’adesione di Kiev alla Ue. Ma anche ricostruzione del Paese, stime sui bisogni del medio e lungo periodo di un territorio in alcuni casi quasi interamente distrutto.
La polemica da parte del consigliere del presidente ucraino
La visita dei tre leader è anche l’affermazione di un nocciolo duro europeo che per la prima volta, dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, si muove in modo coordinato di fronte ad un appuntamento che appare come un passaggio storico. La giornata avrà un valore altamente simbolico. Magari non porterà risultati concreti (e nessuno si fa illusioni su questo punto), ma avrà in ogni caso un risvolto e una risonanza politica che segneranno la storia di questo conflitto. Per la prima volta l’Italia viene inserita appieno in quello che per tanti anni è stato un asse a due.
La visita di oggi è stata preceduta da una piccola, forse strumentale, polemica, da parte del consigliere del presidente ucraino, Oleskjy Arestovych. Ha espresso il timore che nella loro imminente visita a Kiev Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron premano perché il Paese accetti un cessate il fuoco. “Temo che cercheranno di raggiungere una sorta di Minsk 3”. Un dato che conferma, al di là della polemica, quanto sia difficile immaginare, al momento, ogni sorta di soluzione o di inizio di negoziato. In ogni caso, afferma Macron alla vigilia della visita, “noi, come Unione europea, dobbiamo mandare dei chiari segnali politici all’Ucraina, che sta resistendo in modo eroico da mesi, un messaggio tanto più importante in quanto la prossima settimana dovremo prendere importanti decisioni al Consiglio europeo”.
Ucraina, Draghi, Macron e Scholz in visita al centro distrutto di Irpin
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Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz hanno visitato il centro distrutto di Irpin ricevuti dal sindaco Oleh Bondar. Sono passati accanto a palazzi sventrati dalle bombe sempre scortati da un imponente dispositivo di sicurezza. Qui i russi “hanno distrutto gli asili e i giardini di infanzia. Sarà ricostruito tutto. Hanno già iniziato. Sono già a uno stadio molto avanzato di valutazione“, ha detto Draghi ai giornalisti a margine della visita. A chi gli chiedeva se ci vorrà un piano Marshall, ha risposto: “Ne parliamo dopo“.
Kiev, Draghi e gli altri leader europei incontrano Zelensky
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Il premier Mario Draghi è arrivato con gli altri leader europei, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e il romeno Klaus Yohannis, al palazzo presidenziale di Kiev per l’incontro con il presidente Zelensky. Strette di mano prima di varcare la soglia e dare inizio al vertice.
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Ucraina, Draghi: “Giornata storica, sostegno inequivocabile dell’Ue”
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“Oggi è una giornata storica per l’Europa“. Così il premier Draghi in conferenza stampa a Kiev. “La visita di oggi, insieme a quelle di tanti altri leader europei venuti a Kiev nelle scorse settimane – ha affermato Draghi – conferma inequivocabilmente il nostro sostegno, quello dell’Europa e dei nostri alleati“. “Siamo qui per portare sostegno incondizionato al popolo ucraino. Un popolo che si è fatto esercito per respingere l’aggressione della Russia e vivere in libertà“, ha continuato Draghi. “L’Ue ha dimostrato e dimostra oggi una straordinaria unità per sostenere l’Ucraina in ogni modo. Lo hanno fatto i governi, i parlamenti e i cittadini. Voglio ricordare la grande solidarietà mostrata dagli italiani e da tutti gli europei per accogliere chi scappava dai bombardamenti“.
Draghi: “Qui per aiutare l’Ucraina a costruire il suo futuro”
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POLITICA (Kiev). “Abbiamo visto le atrocità commesse dalla Russia in questa guerra a Irpin che condanniamo senza esitazioni. Diamo il nostro completo sostegno alle indagini sui crimini di guerra. Oggi ho sentito orrore ma anche speranza per la ricostruzione e per il futuro. Noi oggi siamo qui per aiutare l’Ucraina a costruire il suo futuro“. Così il premier Draghi nella conferenza stampa a Kiev.
Ucraina, Draghi: “Due settimane per sminare i porti, subito i corridoi”
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“Ci sono due settimane per sminare i porti. Il raccolto arriverà alla fine di settembre e una serie di scadenze sempre più urgenti che ci avvicinano al dramma inesorabilmente. Occorre creare corridoi sicuri con la massima urgenza per il trasporto sicuro per il grano ed evitare una catastrofe“, ha spiegato Draghi. “L’unico modo è una risoluzione dell’Onu che regoli la navigazione nel Mar Nero, la Russia finora lo ha rifiutato“, ha aggiunto.
Draghi: “Da Mosca uso politico del gas, come del grano”
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I motivi dei tagli delle forniture di gas, “che colpiscono un po’ tutti i Paesi europei, ci viene detto che sono tecnici, legati a pezzi per la manutenzione che non arrivano a causa delle sanzioni, ma noi, come la Germania, riteniamo che siano bugie: in realtà c’è un uso politico del gas, così come del grano“. Lo ha detto Draghi. “Siamo arrivati al 52% dei livelli di stoccaggio del gas, il che ci rende abbastanza tranquilli nell’immediato e per l’inverno“, ha aggiunto.
Ucraina, Draghi: “Non si vedono ancora margini per la pace”
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Draghi ha spiegato che “la condizione che gli ucraini pongono oggi è l’integrità territoriale. È la premessa per iniziare i negoziati di pace da parte ucraina. Al momento non si vedono margini, ma c’è un atteggiamento che è cambiato molto nelle ultime settimane“, anche “degli altri Paesi che li devono aiutare a trovare la pace. C’è un’iniziativa diplomatica mondiale che non c’era un mese fa“.
Ucraina, Macron: “La Francia consegnerà altri sei cannoni Caesar”
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“Ho deciso di consegnare all’Ucraina altri sei cannoni Caesar, oltre ai 12 già consegnati dalla Francia“. Così il presidente Emmanuel Macron nella conferenza stampa a Kiev. La Francia “ha anche deciso la fornitura di un laboratorio mobile di analisi Dna con l’obiettivo di determinare la responsabilità della Russia nei crimini di guerra“, ha aggiunto Macron.
Ucraina, Scholz: “Forniremo armi finché necessario”. Poi conclude: “Slava Ukraini”
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La Germania continuerà finché necessario a fornire armi all’Ucraina, impegnata a respingere l’invasione russa. È quanto dichiarato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz da Kiev. “Sosteniamo l’Ucraina anche con la fornitura di armi e continueremo a farlo finché ne avrà bisogno del nostro sostegno“. Poi ha concluso il suo intervento con “Slava Ukraini!“