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Tra le strade di Roma, è spuntata una nuova opera della street artist Laika dal titolo “Le lacrime di Kabul“. Un omaggio al fondatore di Emergency, Gino Strada, a pochi giorni dalla sua scomparsa, mentre i Talebani entrano a Kabul, pronti a proclamare l’Emirato islamico, abbattuto ormai vent’anni fa dall’intervento occidentale.
Spunta a Roma un nuovo murale di Laika
Protagonista del murale di via Andrea Provana, a pochi passi dalla sede romana di Emergency, è un bambino afghano. Una benda avvolge la testa ferita e lascia scoperto un occhio da cui sgorgano lacrime di dolore. Sono lacrime rosse, nere e verdi, esattamente come la bandiera dell’Afghanistan. La bocca è serrata, costretta al silenzio, ma l’espressione lascia intravedere la paura e la rassegnazione di un bambino improvvisamente privato del suo futuro.
“Gino! Ho Paura!“, è la preghiera del bambino di Kabul. Mentre sulle bende si legge una citazione di Gino Strada, che in Afghanistan ha vissuto per sette anni, operando migliaia di vittime di guerra e mine antiuomo. “Spero si rafforzi la convinzione che tutte le guerre, tutte le guerre sono un orrore. E che non ci può voltare dall’altra parte, per non vedere la facce di quanti soffrono in silenzio“, afferma il fondatore di Emergency.
Gino Strada e l’impegno in Afghanistan
“Nessuno più di Gino Strada può avere avuto idea di ciò che è stata la vita in Afghanistan negli ultimi 20 anni“, dichiara Laika, l’anonima street artist di Roma, autrice del celebre poster con Giulio Regeni che abbraccio Patrick Zaki di spalle. “Un Paese nel quale ha vissuto in totale sette anni della sua vita e che oggi torna ad essere al centro dell’attenzione internazionale come totale fallimento degli Stati Uniti e dei paesi Nato, compresa l’Italia“, prosegue l’artista.
“Non posso immaginare cosa stia vivendo quel popolo in questo momento, però so che in Afghanistan non potranno più contare su un uomo che per quel paese ha dato tanto e che ha regalato al mondo un’organizzazione come Emergency“, racconta Laika, sottolineando l’impegno dell’organizzazione nel corso degli anni. “Gino Strada è un uomo dalla parte giusta della Storia e tutti noi non possiamo che dirgli grazie“, conclude Laika.