Expo, al Padiglione Italia Parmitano dialoga con Hazza Al Mansouri

La settimana di Expo dedicata allo spazio prosegue con dei nomi importantissimi legati all’esplorazione spaziale. Nel corso del forum “The lunar space economy – the first steps towards an interplanetary generation”, svolto presso il Padiglione Italia, due astronauti hanno avuto l’occasione di dialogare tra loro. Si tratta di Hazza Al Mansouri, il primo emiratino ad andare nello spazio, e Luca Parmitano, ex comandante della Stazione Spaziale Internazionale. “Quando abbiamo un problema, noi ci rivolgiamo a Parmitano per un consiglio. È un veterano e sa molte cose”, ha dichiarato Al Mansouri.

L’importanza della collaborazione Italia-EAU

Al Mansouri ha poi rilanciato le prospettive di collaborazione Italia-EAU parlando con Parmitano e Luigi Pasquali, Space Activities Coordinator di Leonardo e amministratore delegato di Telespazio. La cooperazione tra i due paesi nel settore aerospaziale è sempre più stretta.

“Il nostro rapporto con gli Emirati Arabi Uniti passa anche attraverso l’industria”, ha spiegato Luigi Pasquali. “Expo 2020 Dubai rappresenta un’occasione importante per confermare la collaborazione tra i nostri Paesi”, ha aggiunto.

Al Mansouri ha ammirato la replica il 3D del David di Michelangelo

Hazza Al Mansouri ha approfittato dell’occasione per ammirare da vicino la replica in 3D del David di Michelangelo. Gli esperti hanno realizzato questa “copia” della celebre scultura grazie a una sofisticata digitalizzazione dell’opera originale e alla stampa 3D. Il lungo e laborioso processo, iniziato a dicembre 2020 e finito il 14 aprile, è stato portato avanti nel laboratorio di Nicola Salvioli in Borgo Albizi, nel centro di Firenze. L’Università di Firenze ha coordinato l’intero progetto. La replica ha le medesime dimensioni del vero David e peso 400 kg. Il restauratore Nicola Salvioli e il suo team hanno rivestito l’intera opera 3D con resina acrilica ricoperta di polvere di marmo di Carrara. Il progetto è stato coordinato da Grazia Tucci, docente del dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Firenze, e ha visto anche la collaborazione dei tecnici di Hexagon Italia.

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