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“Bello trovarsi qui al Padiglione Italia: ogni attività ha un riconoscimento importante da parte del Paese. Sono venuto con il presidente Bonaccini per un evento della Motor Valley, è un bel weekend di Italia. Un bel segnale, anche per i numeri”. Lo dichiara Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri, in missione diplomatica a Expo Dubai 2020.
“Gli accessi al Padiglione – prosegue – dimostrano che l’investimento fatto sta dando buoni risultati. È ciò che ci hanno sempre chiesto gli emiratini: dare un seguito a Expo Milano e mi sembra ci stiamo riuscendo”.
Expo Dubai 2020, Di Stefano: “Covid? Non c’è rischio di chiusure”
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Parlando del fatto se il Governo tema o meno ripercussioni sul turismo per il Covid, Di Stefano risponde: “Non mi occupo direttamente di ciò che è ad appannaggio del Ministero della Salute. Però la mia percezione che a fronte di dialoghi interni al Governo posso dire che non c’è il rischio di tornare alle chiusure della prima ondata”.
“Siamo stati il primo Paese ad aver gestito in maniera coerente le chiusure. Con la campagna di vaccinazione inoltre, ora all’80%, insieme ad innovazioni tecnologiche dal lato ospedaliero, possiamo poter dire di non tornare a quel periodo. Ciò non significa che siamo usciti dalla crisi”, sottolinea il sottosegretario a Expo Dubai 2020.
E conclude: “Poter dire ai mercati che non si chiuderà il Paese è già un passo avanti. Ogni flusso turistico dipende però dalle singole politiche di ogni nazione. Per il momento però da noi si può viaggiare regolarmente a differenza di altri contesti”.
“Caso Zaki? Ora lavoriamo per interrompere lo stato d’accusa”
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Di Stefano interviene infine sul caso di Patrick Zaki, scarcerato nei giorni scorsi in Egitto dopo 22 mesi di prigionia. “Con gli episodi di questi ultimi giorni si è dimostrato che la migliore strategia è lavorare nel silenzio. Abbiamo passato diversi mesi in cui il Governo e lo stesso Di Maio sono stati attaccati per il paco attivismo nella vicenda Zaki. Credo che le dichiarazioni di oggi di Zaki possano mettere la parola fine sulla questione“.
“Lo dico per ribadire che per la diplomazia, specialmente con Paesi come l’Egitto, ci sono tempi e tempi. Ora l’obiettivo è interrompere lo stato d’accusa e su questo continuiamo a lavorare – termina il sottosegretario -. Sia con la vicenda Zaki che nel caso Regeni abbiamo mantenuto aperto il dialogo in Egitto tramite la nostra ambasciata”.
Bonaccini: “Speriamo sia un primo passo per risolvere il problema”
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Sulla vicenda di Patrick Zaki interviene anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, pure lui presente a Expo Dubai 2020. “Noi abbiamo un ruolo diverso dal Governo. Abbiamo esultato per la liberazione in sé. Sopratutto perché dopo tutto questo tempo passato in sofferenza la decisione attuale almeno lo toglie dalle carceri”.
“È risaputo il supporto offerto dalla Regione e dall’Università di Bologna. Abbiamo fatto richiesta per la cittadinanza onoraria che potrebbe aiutare – conclude -. Speriamo davvero che sia l’inizio della soluzione della questione”.