È ufficiale: anche gli Stati Uniti parteciperanno a Expo 2020. La conferma arriva direttamente dal Dipartimento di Stato del Paese, che in una nota ha svelato la decisione del governo degli Emirati Arabi Uniti di farsi carico delle spese del padiglione Usa. Non sono stati forniti dettagli sull’entità del contributo economico, ma nelle scorse settimane il segretario di Stato Mike Pompeo aveva dichiarato che sarebbero stati necessari 60 milioni dollari per allestire il padiglione.
La nota del Dipartimento di Stato
“Il Dipartimento di Stato è lieto di annunciare la partecipazione degli Stati Uniti all’Expo 2020 di Dubai, la prima Esposizione Universale ospitata da un Paese del Medio Oriente. L’evento rappresenta un’opportunità per far conoscere al mondo la libertà dell’America, i suoi ideali, le sue industrie e la sua cultura. Il padiglione degli Stati Uniti, reso possibile dalla generosità del governo degli Emirati Arabi Uniti, sarà a disposizione delle oltre 25 milioni di persone che, secondo le prime stime, visiteranno Expo 2020 a partire dal prossimo ottobre. Si tratta di un’occasione importante per le aziende del settore privato americano, che potranno presentare le proprie soluzioni innovative e instaurare nuovi rapporti commerciali. Il Dipartimento si impegnerà a rendere il padiglione Usa un’attrazione imperdibile per tutti i visitatori desiderosi di conoscere meglio gli Stati Uniti”.
Le caratteristiche del padiglione degli Stati Uniti
Il padiglione degli Stati Uniti, realizzato da un consorzio di 13 organizzazioni americane, è stato progettato per coinvolgere i visitatori in un vero e proprio viaggio all’interno dell’innovazione made in Usa. Al suo interno sarà possibile ammirare le tecnologie statunitensi del passato, del presente e del futuro, tra cui razzi spaziali e robot chirurghi. Oltre alla tecnologia, troveranno spazio anche altri aspetti della cultura del Paese, tra cui la danza, la musica, il teatro, la letteratura, l’arte, il cibo e lo sport. Il tema del padiglione, “Lo spirito della mobilità”, domina l’intera struttura, realizzata proprio per trasmettere ai visitatori l’illusione di essere all’interno di una struttura in perenne movimento. Questo particolare effetto è stato ottenuto dall’architetto americano Curtis W. Fentress.