Dopo aver portato il progetto “Refettorio ambrosiano” all’Expo 2015 di Milano, Massimo Bottura sarebbe disposto a replicare l’esperienza all’Esposizione Universale di Dubai. “Sarebbe fantastico poter costruire anche a Dubai quel che siamo riusciti a realizzare a Milano”, ha dichiarato lo chef nel corso di un’intervista con Esquire Middle East.
L’esperienza del Refettorio ambrosiano
Il Refettorio ambrosiano è stato aperto per la prima volta in piazza Greco, a Milano, per lanciare un messaggio contro lo spreco alimentare e la povertà. Assieme a una cinquantina di altri chef stellati, Bottura ha trasformato il salone dell’ex teatro della Chiesa di Greco in una mensa per i poveri che rielabora e recupera gli scarti alimentari delle imprese, della grande distribuzione e dell’Ortomercato. Il Refettorio è aperto agli utenti dei servizi della Caritas Ambrosiana e a chiunque altro abbia bisogno d’aiuto e ogni sera ospita circa 100 persone. Al suo interno, le eccedenze alimentari vengono recuperate e trasformate in pranzi nutrienti per i meno fortunati. Come spiega Luciano Gualzetti, il direttore della Caritas, il progetto ha permesso di recuperare oltre 1600 tonnellate di cibo che altrimenti sarebbe stato scartato.
L’associazione Food for Soul
Nel 2016, Bottura è stato contattato dal sindaco di Rio De Janeiro per portare il progetto Refettorio ambrosiano anche alle Olimpiadi del 2016. Risale allo scorso anno, invece, l’apertura a Dubai del ristorante “Torno Subito”, che, grazie a un accordo con la banca del cibo della città, redistribuisce tutte le eccedenze alimentari alle persone in difficoltà. Una scelta in linea con la filosofia dell’associazione no-profit “Food for Soul”, fondata da Massimo Bottura e dalla moglie Lara Gilmore nel 2016, per portare avanti il lavoro fatto col Refettorio ambrosiano e per dare “luce e voce al potenziale inespresso di persone, luoghi e cibo”. Negli ultimi anni gli sforzi della fondazione hanno reso possibile l’apertura di quattro Refettori a tempo pieno, che hanno permesso di trasformare oltre 200 tonnellate di cibo in eccedenza in pasti per più di 80.000 persone.