Per l’Italia, la partecipazione all’Expo 2020 di Dubai non rappresenterà solo un’occasione per mettere in mostra la bellezza del Made in Italy in ogni sua sfumatura, dalla tecnologia al cibo, ma anche un’importante opportunità per dare visibilità alle imprese italiane, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, e migliorare le loro condizioni di accesso ai mercati esteri. Dall’Analisi delle ricadute potenziali della partecipazione della Penisola alla prossima Esposizione Universale, realizzata dai docenti del Politecnico di Milano – School of Management Lucio Lamberti e Lucia Tajoli, emerge che in termini di fatturato e investimenti le aziende del Belpaese potranno beneficiare di un incremento di 1,67 miliardi di euro all’anno.
I benefici per le piccole e medie imprese
Lamberti e Tajoli spiegano che saranno soprattutto le piccole e medie imprese della Penisola a beneficiare della partecipazione dell’Italia all’Expo 2020 di Dubai. Spesso queste realtà non riescono a “sostenere gli investimenti necessari per entrare in nuovi mercati”. L’accesso ai mercati esteri più complessi non è invece un problema per le grandi imprese, spesso già internazionalizzate, che hanno le risorse necessarie per superare quegli ostacoli che per le aziende di dimensioni minori sono spesso insormontabili. “La forza del Sistema-Italia nel rappresentarsi è una condizione imprescindibile perché il potenziale si realizzi, in particolare per le Pmi, che più ancora delle grandi imprese necessitano di questo tipo di sostegno e di occasioni di visibilità”, afferma Lamberti.
L’impatto sull’economia e sul turismo
Sul versante delle esportazioni, la presenza dell’Italia all’Esposizione Universale avrà un impatto positivo, pari a 1,5 miliardi di euro all’anno. Gli esperti prevedono anche un incremento degli investimenti diretti esteri di 150 milioni di euro l’anno. Inoltre, l’Expo avrà degli effetti postivi anche sul turismo in Italia: si stima, infatti, un potenziale aumento del 5% dei flussi turistici provenienti dal Medio Oriente. “L’Esposizione Universale rappresenta un’occasione unica per affermar la centralità dell’Italia lungo la nuova Via della Sete e per compensare i rischi di contrazione dell’export connessi a politiche protezionistiche in altri mercati”, spiega Lamberti.