Dovevano essere i giorni della visita del presidente russo Vladimir Putin ad Ankara, invece è saltato l’arrivo del capo del Cremlino, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si appresta a partire per il Cairo.
Il rinvio a data da destinarsi della missione in Turchia di Putin è giunto inaspettato: Erdogan cerca di invitare il leader russo sin dall’inizio della crisi in Ucraina, ben prima dell’inizio dell’invasione, ma invano. In attesa di sapere di più sui motivi del cambio di programma e su una eventuale nuova data il leader turco si consolerà con un impegno non meno gravoso: l’incontro con il presidente egiziano Abdel Fettah Al Sisi.
L’incontro di oggi, 14 febbraio, è il primo viaggio in Egitto di Erdogan in 12 anni, culmine di un processo di normalizzazione che in due anni ha sanato i rapporti tra Ankara e il Cairo, crollati dopo il golpe che ha detronizzato i Fratelli Musulmani nel 2013 e portato al potere la giunta di al Sisi.
Un processo di riavvicinamento che ha subito un’accelerazione importante con il conflitto in Medio Oriente. A conferma della piena ripresa dei rapporti le parole pronunciate pochi giorni fa dal ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, che ha rivelato che Ankara fornira’ all’Egitto gli ormai famigerati droni TB2 Bayraktar. Una maniera per il governo turco per tendere la mano all’Egitto.
Perché Erdogan non è più andato in Egitto?
La Turchia nelle ultime settimane ha evacuato nei propri ospedali centinaia di malati e feriti della Striscia di Gaza con altrettanti familiari, tutti precedentemente passati in Egitto attraverso il valico di Rafah.
Erdogan si è detto deciso a portare in Turchia quanti più malati e feriti della Striscia e in questi giorni l’Egitto è più che mai un alleato essenziale per il governo turco, deciso a spingere per un cessate il fuoco permanente, rilanciare la soluzione nei due Stati e a non cedere sul territorio palestinese.
Tra Egitto e Turchia era scoppiata una forte crisi diplomatica in seguito al colpo di stato che, nel 2013, aveva portato al potere al Sisi e rovesciato i Fratelli musulmani di Mohamed Morsi, corrente politica ideologicamente vicina a Erdogan.
Al termine di un lento riavvicinamento durato due anni Turchia ed Egitto hanno nominato nuovi ambasciatori lo scorso luglio, facendo ripartire le relazioni diplomatiche.
Prima dell’inizio della guerra Erdogan e al Sisi si erano stretti la mano in Qatar a fine 2022, in occasione della cerimonia di apertura del mondiale di calcio. Dopo l’inizio del conflitto i due leader hanno avuto un incontro bilaterale a Riyad lo scorso novembre.