Da dove nasce il desiderio di Donald Trump di ottenere il controllo della Groenlandia?

La Groenlandia ha sempre avuto un’importanza strategica per gli Stati Uniti, soprattutto in un contesto di crescente rivalità con potenze come Russia e Cina

Il desiderio di Donald Trump di acquisire la Groenlandia ha suscitato dibattiti e perplessità sia negli Stati Uniti che a livello internazionale. Questo interesse non è emerso dal nulla, ma affonda le radici in secoli di storia, geopolitica e strategia militare. La Groenlandia, un territorio autonomo della Danimarca, ha sempre avuto un’importanza strategica per gli Stati Uniti, soprattutto in un contesto di crescente rivalità con potenze come Russia e Cina.

La storia delle interazioni tra Stati Uniti e Groenlandia

La Groenlandia ha una lunga storia di interazioni con gli Stati Uniti, risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Durante l’occupazione nazista della Danimarca, gli Stati Uniti invasero la Groenlandia stabilendo basi militari per garantire la sicurezza della regione e delle proprie forze. Questo intervento segnò l’inizio di una presenza militare statunitense che perdura fino ad oggi, con la base di Pituffik (precedentemente nota come base aerea Thule) che gioca un ruolo cruciale nella difesa del territorio nordamericano.

Il professor Marc Jacobsen del Royal Danish Defence College ha sottolineato come, in caso di conflitto, la Groenlandia rappresenti un punto strategico per la difesa degli Stati Uniti, poiché la traiettoria più breve per un attacco missilistico nucleare dalla Russia passerebbe proprio attraverso il Polo Nord e la Groenlandia. Questo rende la base di Pituffik di vitale importanza per gli Stati Uniti, non solo per la sicurezza nazionale, ma anche per il monitoraggio delle attività militari di potenze concorrenti nell’Artico.

Le nuove sfide geopolitiche

Negli ultimi anni, Cina e Russia hanno intensificato le loro attività nell’Artico, sollevando preoccupazioni tra i leader statunitensi riguardo alla sicurezza e alla potenza geopolitica della regione. A questo proposito, il ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen, ha dichiarato che la Danimarca è aperta a discussioni con gli Stati Uniti riguardo agli interessi nella regione, riconoscendo la legittimità delle preoccupazioni statunitensi.

Il potenziale minerario della Groenlandia

Oltre agli aspetti strategici, il potenziale minerario della Groenlandia è un altro fattore che attrae l’attenzione di Trump e dei leader americani. Il territorio è ricco di risorse, tra cui terre rare e minerali essenziali per la produzione di tecnologie moderne, come telefoni cellulari e turbine eoliche.

La parte meridionale dell’isola, in particolare, è stata identificata come un’area ricca di queste risorse, che non sono state ancora estratte. Jacobsen ha evidenziato l’importanza di queste terre rare nel contesto della crescente domanda globale di tecnologia e delle pressioni geopolitiche associate a tali risorse.

Le ambizioni storiche degli Stati Uniti

La storia delle ambizioni statunitensi riguardo alla Groenlandia è lunga e complessa. Fin dal 1867, dopo l’acquisto dell’Alaska dalla Russia, gli Stati Uniti hanno cercato di acquisire la Groenlandia. Nel 1946, Washington si offrì di pagare 100 milioni di dollari per il territorio, un’offerta che il governo danese rifiutò. Questi tentativi storici dimostrano che l’interesse per la Groenlandia non è una novità, ma piuttosto parte di una strategia più ampia di sicurezza nazionale e controllo delle risorse.

La reazione alla proposta di acquisto

Durante il suo primo mandato, Trump ha riproposto l’idea di acquistare la Groenlandia, ma sia la Danimarca che il governo groenlandese hanno respinto fermamente la proposta, affermando che “la Groenlandia non è in vendita”. Questa reazione ha messo in evidenza la sensibilità del tema e la volontà della Groenlandia di mantenere la propria sovranità. Kuno Fencker, membro del parlamento groenlandese, ha dichiarato che non considera le parole di Trump una minaccia, suggerendo che una Groenlandia sovrana potrebbe comunque scegliere di collaborare con gli Stati Uniti su questioni di difesa.

Le preoccupazioni per la sovranità groenlandese

Tuttavia, quando Trump ha sollevato l’idea di acquistare la Groenlandia, molti in Groenlandia hanno percepito i suoi commenti come un modo per trattare il territorio come una merce. Aleqa Hammond, la prima donna primo ministro della Groenlandia, ha espresso preoccupazione per il fatto che Trump non stesse comunicando direttamente con il governo groenlandese, ma piuttosto con la Danimarca. Questo riflette una mancanza di rispetto per la sovranità groenlandese e per il diritto del popolo groenlandese di decidere il proprio destino.

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