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“Penso che l’obiettivo (della vaccinazione, ndr) sia il 70%. In Belgio abbiamo iniziato simbolicamente la scorsa settimana“. A dirlo è il virologo belga Marc Van Ranst. “Questa settimana si inizia nelle case di riposo. È un obiettivo ambizioso, perché ce ne sono 1.500. Vogliono cominciare da lì, perché le Rsa sono ancora soggette a focolai dalla mortalità elevata. Metà della mortalità in Belgio è rappresentata dai decessi nelle case di riposo. È un incubo logistico. Avrebbero potuto cominciare da un obiettivo più semplice, cioè dagli ospedali. Ci sono 104 ospedali in Belgio dove ci sono tutti i professionisti di cui c’è bisogno“, aggiunge l’esperto.
La vaccinazione in Belgio
“Poi sarà vaccinato lo staff degli ospedali. Poi le persone con condizioni sanitarie critiche e gli anziani che vivono non nelle case di riposo. Ma spero che arrivino sul mercato abbastanza aziende (di vaccini, ndr) così da non dover fare più la lista delle priorità“, spiega Ranst. “Ci sono però delle incertezze: non sappiamo quali vaccini saranno approvati, quanto sarà la produzione e i tempi di consegna. In Belgio all’inizio vaccineremo 10/20 mila persone, ma in due settimane dobbiamo arrivare al ritmo di 90mila a settimana. Sì, ci sono gruppi No-Vax. Uno degli avvocati di uno di questi gruppi ha pubblicato un video in cui chiedeva la pena di morte per me e altri virologi. Ora ho paura. E sono sotto protezione della polizia“, conclude il virologo.