La variante Delta fa preoccupare l’Europa. Dall’Austria all’Olanda, dal Regno Unito alla Spagna i casi di Covid aumentano a vista d’occhio. E sebbene non ci siano per fortuna ancora effetti sull’occupazione dei posti letto in ospedale e sui decessi, la circolazione del virus non si arresta. Con tutti i pericoli connessi.
Olanda e Austria: crescono i casi di Covid
Questa settimana l’Olanda ha registrato una crescita del 500 per cento di casi di Covid. La conseguenza delle riaperture, che hanno riguardato anche le discoteche. Per questo l’Olanda è diventata un Paese sotto stretta osservazione in Europa. L’analisi di quanto succede qui potrebbe indicare l’andamento della curva epidemica nelle prossime settimane nelle nazioni più indietro con le riaperture.
Impennata dei contagi anche in Austria, con casi di Covid triplicati in una settimana. A differenza dei settemila casi giornalieri olandesi non sono numeri alti, certo. I nuovi contagi sono stati 332 tra sabato e domenica. Ma in ogni caso tre volte superiori a quelli della settimana precedente.
In Spagna, infine, in una sola giornata sono stati registrati circa 43mila nuovi casi in un giorno. Sebbene a fronte di 13 morti. Un numero di decessi estremamente inferiore rispetto alle precedenti ondate.
In Russia record di morti
A preoccupare è la situazione in Russia. Nei giorni scorsi, secondo quanto riportato dall’agenzia stampa Tass, è stato registrato il record di morti Covid dall’inizio della pandemia. In un giorno hanno perso la vita 786 persone.
Nella giornata di ieri solo a Mosca ci sono stati 3.966 nuovi casi e 109 vittime. In tutta la Russia sono stati segnalati un totale di 24.702 contagi. Sicuramente qui però incide il fatto che la nazione sia più indietro nella campagna vaccinale rispetto ad altri Paesi europei.
Covid: cosa dicono gli esperti
È questa, ribadiscono gli esperti, l’unica arma per proteggersi dal Covid. La Francia ha preso la decisione di rendere obbligatorio il green pass anche per accedere a treni, bar e ristoranti. Un “incentivo” ai cittadini a vaccinarsi.
Le nazioni, come il Regno Unito, che hanno annunciato la fine delle restrizioni a partire dal 19 luglio, sono avanti con la campagna vaccinale. E di fronte all’aumento di casi, non registrano ancora ricadute negative sugli ospedali.
In Italia, complice forse la buona stagione, la situazione appare ancora sotto controllo. Sebbene dall’ultima settimana la curva epidemica sia tornata a salire dopo più di un mese di costante flessione. L’Istituto Superiore di Sanità lo ripete da giorni: non è ancora finita, rispettare le misure di sicurezza.