Per il secondo giorno consecutivo si sono registrati oltre 500 nuovi casi di coronavirus a Tokyo. Nell’omonima prefettura, così come in quelle di Kyoto e Okinawa, è prevista l’introduzione di nuove restrizioni per limitare i contagi. In linea con le misure adottate all’inizio di questa settimana a Osaka, Myagi e Hyogo, il Governo si prepara a mettere in atto un semi-stato di emergenza. I bar e i ristoranti chiuderanno alle 20 e la partecipazione agli eventi sarà limitata a un tetto massimo di 5mila persone. I locali che non si adegueranno alle nuove disposizioni rischieranno di essere sanzionati. Inoltre saranno concessi maggiori poteri ai governatori per provvedimenti specifici.
Le nuove misure dovrebbero entrare in vigore lunedì prossimo, a distanza di sole tre settimane dalla revoca dello stato di emergenza a Tokyo e in altre tre prefetture. Come comunicato da Yuriko Koike, la governatrice di Tokyo, il piano di “quasi-emergenza” dovrebbe coprire anche il periodo della Golden Week (coincidente con la prima settimana di maggio), uno dei più intensi dal punto di vista degli spostamenti. “Ridurre il traffico delle persone in questa fase è di importanza vitale per limitare i contagi” ha detto Koike. La governatrice ha aggiunto che l’eventuale allentamento delle restrizioni potrebbe causare una nuova impennata nella capitale.
L’aumento dei contagi è in parte legato alla lentezza della campagna vaccinale: il ministero della Salute giapponese ha reso noto che solo lo 0,3% della popolazione è stata immunizzata contro il Covid-19. Un altro fattore da non sottovalutare sono le varianti del coronavirus, tra cui quella scoperta da poco proprio nel Paese del Sol Levante. La cosiddetta “variante giapponese”, chiamata anche E484K è stata individuata all’interno dell’Ospedale universitario di Tokyo. Le sue caratteristiche sono ancora in larga parte ignote e saranno necessari degli studi più approfonditi per capire quanto è contagiosa rispetto alle altre mutazioni. Anche la sua eventuale resistenza ai vaccini finora disponibili non è chiara.
Le nuove restrizioni potrebbero essere necessarie anche per rendere possibile il regolare svolgimento delle Olimpiadi di Tokyo. L’evento sportivo, che dovrebbe svolgersi dal 23 luglio all’8 agosto, è già stato rimandato una volta a causa della pandemia, quindi l’ipotesi che potrebbe succedere di nuovo non è da escludere. Un’eventuale quarta ondata, potenzialmente causata dalla circolazione della variante giapponese, potrebbe rendere sempre più concreta questa possibilità. Anche la lentezza nella somministrazione dei vaccini anti-Covid spinge a guardare con un certo timore ai prossimi mesi. La speranza, naturalmente, è che le misure imposte dal Governo possano portare a un miglioramento generale della situazione.
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