Variante giapponese, il vaccino è efficace? Il parere degli esperti

In Giappone, più precisamente nell’Ospedale universitario di Tokyo, è stata scoperta una nuova variante del coronavirus Sars-CoV-2, nota come E484K. Le sue caratteristiche sono ancora in larga parte ignote e saranno necessari degli studi più approfonditi per capire quanto è contagiosa rispetto alle altre mutazioni. Anche la sua eventuale resistenza ai vaccini finora disponibili non è chiara. In assenza di informazioni certe, gli esperti italiani invitano alla calma e alla prudenza.

Bassetti: “Evitiamo l’allarmismo sulla variante giapponese”

Matteo Bassetti, il direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, invita tutti a non farsi prendere dal panico. Pur sottolineando l’importanza di vigilare sulla variante giapponese, con il sequenziamento, l’esperto chiede di evitare gli allarmismi. Dal suo punto di vista è sbagliato “fare terrorismo ogni volta che si trova una variante dall’altra parte del mondo”. “Dobbiamo metterci in testa che, come dovremo convivere col virus per anni, così dovremo farlo con le tante varianti che verranno scoperte”, sottolinea Bassetti. Parlando dell’eventuale maggiore contagiosità di E484K e della sua resistenza ai vaccini, il medico spiega che “in qualche modo potrebbe essere più contagiosa, come tutte le varianti, ma non abbiamo certezza che possa sfuggire ai vaccini”. Per saperne di più sarà necessario attendere i risultati dei prossimi studi.

Bassetti: “Vaccinazioni unica via per evitare mutazioni”

Bassetti ha spiegato anche che “il Giappone ha gestito bene tutte le fasi della pandemia, ma è molto indietro con le vaccinazioni. È quindi probabile che, essendoci da loro una quarta ondata di casi, la responsabilità sia proprio di questa variante, perché il virus sta girando liberamente”. “L’unico modo per combattere le mutazioni è velocizzare le vaccinazioni ed evitare che il virus passi da una persona all’altra”, rimarca l’infettivologo. “Solo così si evita la selezione delle varianti, che comunque ci saranno sempre, almeno 5-6 per Paese. È la storia dei virus, dei batteri e dei funghi”.

Burioni: “Ormai domina il ‘varianterrorismo’”

Anche Roberto Burioni invita a non alimentare l’allarmismo sulla variante giapponese. “Ormai domina il ‘varianterrorismo’”, dichiara parlando della tendenza a seminare il panico sulle mutazioni del coronavirus. “È normalissimo che un virus nuovo generi varianti”, spiega. Bisogna preoccuparsi “solo quando queste hanno caratteristiche che le rendono pericolose. La variante inglese, ormai dominante in Italia, è molto pericolosa perché è più contagiosa e ancora più letale. Poi ci sono la brasiliana e la sudafricana, ma altre varianti preoccupanti non ci sono”, ha spiegato il virologo durante un intervento su Rai Radio 1. Parlando dell’eventuale resistenza ai vaccini della variante giapponese, Burioni ha detto che: “Secondo uno studio condotto dalla stessa azienda, il vaccino Pfizer sembra funzionare benissimo anche contro questa variante”.

Burioni: “Notizie positive da Israele”

Non ci sono varianti “in grado di superare l’immunità indotta dai migliori vaccini”, ha aggiunto Burioni. “Anzi, arrivano notizie eccezionali da Israele, dove, ricordiamoci, domina la variante inglese, ma sono molto avanti con le vaccinazioni”. L’esperto di riferisce a due studi “molto interessanti” diffusi negli ultimi giorni. Il primo spiega che i familiari dei contagiati che si sono sottoposti al vaccino tendono a non infettarsi. Il secondo segnala un calo delle infezioni tra i bambini non vaccinati. Secondo Burioni “si sta cominciando a verificare l’immunità di gregge”. Per quanto ancora preliminare, questa notizia, se confermata, potrebbe rappresentare un’enorme passo avanti nella lotta al virus.

Pregliasco: “La variante giapponese potrebbe ridurre l’efficacia delle vaccinazioni”

Rispetto a Bassetti e Burioni, Fabrizio Pregliasco guarda con maggiore preoccupazione alla variante giapponese. Secondo l’esperto questa mutazione potrebbe ridurre l’efficacia dei vaccini. “L’aspetto positivo è averla individuata su un campione piccolo e quindi avere la capacità di monitorarla. Le cose che si sanno ad oggi sono poche e cioè che è una variante che assomma alle caratteristiche della variante inglese ulteriori variazioni, e che, dalle valutazioni delle ricostruzioni tridimensionali al computer, mostra modifiche che potrebbero in qualche modo far ridurre l’efficacia delle vaccinazioni”. Pregliasco sottolinea però che si tratta di un “elemento di preoccupazione che va ancora approfondito”.

Le Olimpiadi di Tokyo sono a rischio?

Al momento è difficile valutare quale impatto potrebbe avere la variante giapponese sulle Olimpiadi di Tokyo, che dovrebbero svolgersi dal 23 luglio all’8 agosto. Le autorità nipponiche guardano con timore a una possibile quarta ondata, che potrebbe essere agevolata dall’andamento non proprio rapido della campagna vaccinale. La situazione è piuttosto critica ad Osaka, dove l’aumento dei contagi ha spinto il governo regionale ad mettere in atto misure di blocco mirate per un mese. Di fronte a questa situazione, lo svolgimento delle Olimpiadi sembra sempre più in bilico.

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