Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, parla del vaccino. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo piano di coordinamento Ue per il contrasto alla seconda ondata, l’ex ministro della Difesa della Germania annuncia che, grazie ai contratti stipulati negli ultimi mesi, “l’Unione Europea potrà contare dalle 20 alle 50 milioni di dosi di vaccino al mese a partire da aprile”. “Nella migliore delle ipotesi”, spiega von der Leyen, “l’Ue potrà vaccinare fino a 700 milioni di persone” potendo così “fare delle donazioni ai Paesi più bisognosi”.
Bruxelles ora propone test rapidi di massa, app di tracciamento che funzionino in tutti i Paesi, uniformità delle quarantene e soprattutto preparazione delle campagne per la vaccinazione contro il Coronavirus in modo che i singoli Paesi si trovino pronti appena il vaccino sarà autorizzato dall’Agenzia europea del farmaco (Ema), probabilmente tra fine gennaio e inizio febbraio.
L’invito di von der Leyen ai Paesi membri: “Misure coraggiose aiuteranno a salvare vite umane”
“La situazione del Covid-19 è molto grave. Dobbiamo intensificare la nostra risposta dell’Ue”, aggiunge von der Leyen. “Oggi stiamo lanciando ulteriori misure nella nostra lotta contro il virus; dall’aumentare l’accesso a test rapidi e preparare campagne di vaccinazione a facilitare il viaggio sicuro quando necessario. Invito gli Stati membri a collaborare strettamente. Misure coraggiose intraprese ora aiuteranno a salvare vite umane. Nessuno Stato membro uscirà in sicurezza da questa pandemia fino a quando non lo faranno tutti. Questa è la seconda ondata, nessun Paese è risparmiato e c’è una ‘fatica da pandemia’”.
E ancora: “Solo la scorsa settimana, il numero totale di casi confermati di Covid-19 in Europa è stato di 1,1 milioni. E poiché più persone vengono infettate, più vengono ricoverate anche in ospedale. E possiamo aspettarci che questi numeri aumentino ulteriormente nelle prossime due o tre settimane”. La presidente della Commissione europea ha anche assicurato: “Non giungeremo a compromessi sulla sicurezza dei vaccini”.