In Cina, e in particolare nella capitale Pechino, è tornata la paura per una possibile seconda ondata di contagi da Covid-19. Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi per i casi di contagio collegato al mercato di Xinfadi e la chiusura dell’area circostante, le autorità locali hanno registrato altri 36 nuovi casi nelle ultime 24 ore e per questo motivo hanno deciso di mettere in quarantena altre dieci aree residenziali della città.
Contagi in un altro mercato all’ingrosso
Gli ultimi casi, in particolare, sono stati scoperti in un altro mercato all’ingrosso, situato stavolta nel nordovest della capitale del Paese asiatico, più precisamente nel distretto di Haidian. Il mercato è stato prontamente chiuso dalle autorità, come accaduto la scorsa settimana per quello di Xinfadi, nell’area meridionale di Pechino (una zona in cui sono state chiuse undici aree residenziali per precauzione) e per altri sei mercati situati nelle vicinanze.
Secondo i dati riportati dalle autorità cinesi, nelle ultime 24 ore sono 49 i casi di contagio totale su tutto il territorio nazionale, 36 dei quali nella capitale. Tre dei nuovi casi sono stati registrati nella provincia dello Hebei, che confina con l’area di Pechino. Gli altri dieci, invece, sono i cosiddetti contagi ‘importati’ da paesi stranieri. Fuori dalla statistica anche 18 casi asintomatici, che il governo cinese non include nelle statistiche totali.
La paura di una seconda ondata
Dopo essere arrivata a registrare zero contagi alla fine di maggio, restando ferma ai numeri di inizio marzo, adesso la Cina è seriamente preoccupata per una possibile seconda ondata che frenerebbe il ritorno alla normalità auspicato a livello generale.
Non è un caso che le autorità di diverse città del Paese abbiano sconsigliato ai loro residenti di recarsi a Pechino. In assenza di un vaccino o di una cura, le restrizioni restano l’unico modo per frenare la pandemia, che dalla sua esplosione ha colpito oltre 83mila cinesi, con 4.634 decessi.