Coronavirus, gli architetti del padiglione Italia a Expo Dubai 2020 progettano “Cura”

Si chiama “Cura”, Connected Units for Respiratory Ailments ed è un’unità prefabbricata. Realizzata dagli architetti italiani che hanno progettato il padiglione Italia a Expo Dubai 2020, ha lo scopo di sopperire alla mancanza di posti in terapia intensiva in seguito all’emergenza Coronavirus.

Un concetto pensato e sviluppato per ottimizzare i tempi di costruzione e di trasporto di un normale ospedale da campo, data l’emergenza sanitaria che l’Italia è costretta ad affrontare. Con lo scopo di rivisitarne il classico modello, gli ideatori di “Cura”, Carlo Ratti e Italo Rota, hanno dato vita a un ambiente predisposto all’isolamento e alla cura, appunto, dei malati di patologie infettive.

La struttura del progetto “Cura”

È un modulo tecnologico inserito all’interno di un container, convertito in camera di biocontenimento. Attraverso corridoi gonfiabili sarà possibile collegare i diversi container, provvisti di ogni supporto utile a contrastare il virus, dando vita a piccoli centri ospedalieri, utili a contenere oltre 40 posti letto.

Il numero crescente di contagi da Coronavirus in Italia, ha così messo in moto anche gli esperti in architettura, i quali, supportati da diverse realtà professionali e istituzionali, hanno ideato il prototipo tempestivamente, lo scorso 19 marzo.

Tra chi ha scelto di finanziare il progetto ci sono: l’istituto clinico Humanitas, lo studio CRA-Carlo Ratti Associati con Italo Rota e il Policlinico di Milano. Le prime strutture pronte saranno utilizzate proprio nella zona più colpita, la Lombardia, regione che risente di un forte deficit di personale e di posti letto.

Una soluzione pronta all’uso

La tempistica di realizzazione dovrebbe essere breve. Il progetto si svilupperà in modalità open source con la possibilità di essere spedito con qualsiasi mezzo disponibile ed essere pronto per un immediato utilizzo. Potrebbe essere una vera rivoluzione per contenere, almeno nell’immediato, la drammatica situazione sanitaria che rischia di mettere in ginocchio il Paese.

I finanziamenti arriveranno anche da World Economic Forum – attraverso le piattaforme COVID-19 e Cities, Infrastructure and Urban Services e un team formato da ingegneri, architetti, medici e infermieri lavorerà all’unisono, per combattere un nemico invisibile ma comune.

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