Hanno fatto scalpore, nei giorni scorsi, alcuni episodi di razzismo segnalati in Cina e collegati all’accusa, falsa e non dimostrabile, che il contagio di ritorno da Coronavirus nel Paese asiatico possa arrivare dal continente africano. A tal proposito, aveva fatto il giro del mondo un video diffuso via Twitter che ritraeva un cartello fuori da un McDonald’s di Guangzhou, che vietava l’ingresso alle persone di colore. I vertici dell’azienda di fast food americana, appurato il fatto, si sono scusati pubblicamente con una dichiarazione rilasciata a ‘NBC News’.
Again, for those who still doubt that Black people and particularly #AfricansinChina are being targeted we feel it is our duty to share this. A sign at a @McDonalds restaurant seems to make this perfectly clear pic.twitter.com/FaveKrdQHi
— Black Livity China (@BlackLivityCN) April 11, 2020
Le scuse di McDonald’s e le reazioni internazionali
“Il cartello non rappresenta i valori di inclusione della nostra azienda, ed è stato rimosso – ha confermato l’azienda -. Il locale è stato temporaneamente chiuso, i manager e i dipendenti sono stati nuovamente istruiti sui valori per i quali serviamo senza distinzioni ogni persona di ogni comunità“.
Nei giorni scorsi, a Guangzhou, erano stati segnalati diversi episodi di razzismo nei confronti degli africani, presenti in gran numero proprio in quella zona della Cina. Secondo quanto riportato da ‘CNN’, un gran numero di persone provenienti dall’Africa è stato costretto a lasciare le proprie abitazioni e si è visto vietare l’ingresso nei luoghi pubblici. L’agenzia di stampa internazionale ‘Associated Press’ ha riportato la condanna degli episodi da parte dei rappresentanti dei Paesi africani e del governo degli Stati Uniti. Il Consolato generale americano aveva a tal proposito rilasciato una dichiarazione ufficiale, lo scorso 11 aprile, che invitava i cittadini afroamericani ad evitare l’area di Guangzhou fino a nuovo avviso.
La risposta del governo cinese
Il capo della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki Mahamat, ha dichiarato di aver parlato direttamente con l’ambasciatore cinese presso l’Unione Africana, Liu Yuxi, esprimendo ‘estrema preoccupazione’ sulle notizie di episodi discriminatori. Il ministro degli esteri cinese Wang Yi e lo stesso Faki hanno poi parlato via telefono degli episodi in questione. Wang ha confermato come “il governo cinese abbia intenzione di proteggere la salute e la sicurezza di tutti, cinesi e stranieri, trattandoli allo stesso modo. La Cina è contro ogni discriminazione contro qualsiasi gruppo di persone”.