Il 3 dicembre Yoon Suk-yeol ha indetto la legge marziale, sostenendo che le forze dell’opposizione fossero filo-nordcoreane e anti-statali. Le forze politiche hanno votato all’unanimità per annullare l’introduzione della legge, che già nelle prime ore del giorno dopo è stata revocata dal Presidente stesso
Yoon Suk-yeol, presidente conservatore della Corea del Sud, ha recentemente dichiarato la legge marziale, scatenando una crisi politica e accusando l’opposizione di sinistra di avere simpatie nordcoreane e di complottare una ribellione. Tra accuse reciproche, proteste di massa e il fermo intervento del parlamento, il decreto è stato poi revocato. Era la prima volta dagli anni ’80 che nel Paese veniva dichiarata la legge marziale, ma cos’è e cosa potrebbe succedere ora?
Cosa è successo
Martedì 3 dicembre Yoon Suk-yeol ha indetto la legge marziale, sostenendo che le forze dell’opposizione fossero filo-nordcoreane e anti-statali. Subito il Parlamento era stato circondato da migliaia di persone che protestavano contro la misura. Le forze politiche intanto hanno votato all’unanimità per annullare l’introduzione della legge, che già nelle prime ore del giorno dopo è stata revocata dal Presidente stesso.
Il presidente Yoon ha parlato alla nazione alle 23: nel suo discorso televisivo ha accusato apertamente l’opposizione di essere “legata al nemico nordcoreano” e di “essere in combutta con le forze comuniste“. Ha inoltre dichiarato: “Sradicherò definitivamente le forze antistatali e i colpevoli della rovina del paese che hanno commesso finora atti malvagi“. La risposta di Lee Jae-myung, leader dell’opposizione, non si è fatta attendere, attraverso un video diffuso sui social, ha definito la legge marziale “illegale” e ha invitato la popolazione a mobilitarsi: “Riunitevi davanti alla sede dell’Assemblea Nazionale per difendere la democrazia“.
L’intervento dell’esercito e il caos politico
Nelle ore successive, l’esercito ha cercato di arrestare Lee Jae-myung nel suo ufficio, ma il tentativo non è andato a buon fine. L’opposizione ha denunciato: “I militari sono entrati nell’ufficio del nostro leader”.
In Parlamento i deputati hanno agito rapidamente, approvando con 190 voti favorevoli e nessuno contrario un testo che revocava il decreto presidenziale. Nel frattempo, la pressione su Yoon è aumentata anche all’interno del suo stesso partito. Un esponente di spicco ha dichiarato: “La legge marziale è anticostituzionale“.
Il dietrofront del presidente
Alle 4.50 del mattino, il Presidente stesso ha annunciato la revoca del decreto, spiegando che il processo formale sarebbe stato completato appena il quorum del Consiglio dei ministri fosse stato raggiunto. La sua dichiarazione, tuttavia, ha suscitato ulteriori critiche: “Ho convocato immediatamente una riunione del Consiglio dei ministri, ma il quorum per la risoluzione non è stato ancora raggiunto perché è presto. Revocherò la legge marziale non appena arriveranno i ministri“.
Intanto le strade di Seul si sono riempite di manifestanti, decine di migliaia di persone hanno risposto all’appello di Lee Jae-myung e dei sindacati, che hanno proclamato uno sciopero generale. Tra gli slogan più diffusi, uno in particolare riecheggiava per le vie della capitale: “Dimissioni di Yoon“.
Cos’è la legge marziale?
La legge marziale non veniva dichiarata da 45 anni, dai tempi delle dittature militari che hanno caratterizzato la Corea del Sud prima della democratizzazione degli anni ’80. Si tratta di una misura straordinaria in cui i poteri civili vengono temporaneamente sospesi, trasferendo ampie competenze ai tribunali militari. L’obiettivo è affrontare situazioni di emergenza come guerre, disordini interni o catastrofi naturali. Tuttavia, comporta gravi conseguenze per i cittadini: limitazioni dei diritti, processi sommari e sanzioni più severe rispetto alle leggi ordinarie.
Yoon avrebbe agito così per affrontare una crisi politica. “Forse Yoon ha pensato che sarebbe stato accolto come un salvatore della patria? Se è così, ha commesso uno sbaglio che rischia di essergli fatale“, “evidentemente le persone si aggrappano alla democrazia quando rischiano di perderla”, ha commentato un osservatore.
Il futuro politico di Yoon è appeso a un filo. La sua decisione, giudicata da molti un grave errore, potrebbe portare a conseguenze irreversibili per la sua presidenza. I partiti dell’opposizione hanno annunciato di aver presentato una mozione di impeachment del presidente. “Abbiamo presentato una mozione di impeachment preparata con urgenza“, hanno dichiarato i rappresentanti di sei partiti di opposizione, tra cui il Partito Democratico. La mozione è stata firmata da 191 legislatori.
“Come Primo Ministro che supervisiona il Gabinetto, mi assumo la piena responsabilità di tutti gli eventi che hanno portato a questo”, ha affermato il primo ministro sudcoreano Han Duck-soo in una nota diffusa oggi e intitolata ‘Un messaggio al popolo‘. “Lavorerò con i membri del Gabinetto fino alla fine per servire il popolo“, ha detto. “Da questo momento in poi, il Gabinetto deve adempiere ai propri doveri per garantire la stabilità della nazione e che la vita quotidiana delle persone rimanga inalterata“, ha aggiunto.