Gli attacchi di Israele contro il gruppo radicale palestinese Jihad Islamico nella Striscia di Gaza sono proseguiti anche sabato 6 agosto e nell’ultima notte. Domenica mattina, l’esercito israeliano ha confermato di avere ucciso in un attacco nella città di Rafah Khaled Mansour. Si tratta di uno dei più importanti leader del gruppo Jihad Islamico a Gaza. Il Ministero della Salute palestinese ha detto che nei due giorni di attacchi sono state uccise in tutto 32 persone, inclusi sei bambini. Più di 200 persone sono state ferite.
Primo ministro israeliano: “Precisa operazione antiterroristica contro un pericolo immediato”
L’operazione di Israele a Gaza contro il gruppo Jihad Islamico, chiamata “Breaking Down”, era cominciata venerdì 5 con alcuni attacchi che avevano provocato la morte di un altro leader del gruppo, Taiseer al Jabari. Il primo ministro israeliano, Yair Lapid aveva parlato di “una precisa operazione antiterroristica contro un pericolo immediato”. Il riferimento è alla possibilità che il Jihad Islamico stesse organizzando attacchi contro Israele come ritorsione per l’arresto di un altro leader del gruppo avvenuto tre giorni prima in Cisgiordania.
Un portavoce dell’esercito israeliano aveva annunciato che l’operazione sarebbe durata una settimana. Tuttavia, proprio recentemente, Lapid ha detto che l’operazione continuerà “fino a quando necessario”. Il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, ha dichiarato che “le forze di sicurezza continueranno le operazioni contro il Jihad Islamico fino a quando non avremo ristabilito la calma”. Sempre nella notte tra sabato e domenica, l’esercito israeliano ha arrestato venti membri del Jihad Islamico in Cisgiordania.
La possibile evoluzione degli attacchi di Gaza a Israele
In risposta agli attacchi e agli arresti, da venerdì il Jihad Islamico ha cominciato a lanciare razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele. Qua le aree più a rischio sono state chiuse al traffico civile e in molte città del sud sono stati aperti i rifugi antiaerei. Per ora, la maggior parte dei razzi lanciati da Gaza sono stati intercettati dal sistema di difesa missilistico Iron Dome. Ma una persona è stata ferita sabato dalla scheggia di un razzo e due case sono state danneggiate in modo non grave da due razzi domenica mattina.
Gli scontri iniziati sono i più intensi e preoccupanti dalla guerra di 11 giorni iniziata nel maggio del 2021, che provocò la morte di oltre 200 palestinesi e 12 israeliani. Per ora è difficile capire come evolverà la situazione. BBC scrive che molto dipenderà da quello che deciderà di fare nei prossimi giorni Hamas, il principale gruppo armato palestinese, che governa la Striscia di Gaza. Fino ad ora ha dichiarato solidarietà al Jihad Islamico dicendo che i due gruppi sono “uniti”. Non ha comunque preso parte ai lanci di razzi verso Israele. Se dovesse farlo (per esempio in risposta a un aumento del numero di morti tra i civili a Gaza) la situazione potrebbe peggiorare.