Gli Stati Uniti hanno nuovamente denunciato Mosca, colpevole di utilizzare armi chimiche nel conflitto in Ucraina, la replica del Cremlino: “Accuse infondate”
Il Dipartimento di Stato americano ha accusato la Russia di aver impiegato un’arma chimica contro le forze ucraine, specificamente identificandola nella cloropicrina. Secondo il comunicato emesso dal Dipartimento, Mosca utilizza le sostanze chimiche antisommossa come strumento bellico in Ucraina, un atto definito una palese violazione della Convenzione sulle armi chimiche. Tale utilizzo non sarebbe isolato, ma piuttosto guidato dalle strategie russe per scacciare le forze ucraine dalle loro posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia. Il Dipartimento di Stato ha collegato il “persistente disprezzo della Russia per gli obblighi della Convenzione sulle armi chimiche alle operazioni di avvelenamento di figure come Alexei Navalny, Sergei e Loulia Skripal, avvelenati con agenti nervini di tipo Novichok”.
La risposta del Cremlino: “Accuse odiose e infondate”
Tuttavia, l’ambasciatore di Mosca a Washington, Anatoly Antonov, ha respinto le accuse affermando che sono “odiose e infondate”. La Russia, a sua volta, ha denunciato ripetutamente l’uso di armi chimiche da parte delle forze ucraine. L’Istituto per lo Studio della Guerra aveva precedentemente denunciato l’uso di cloropicrina contro le forze militari ucraine, ribadendo la violazione della Convenzione sulle armi chimiche, di cui la Russia è firmataria. Il portavoce del gruppo delle forze ucraine di Tavriisk, colonnello Oleksandr Shtupun, ha confermato l’utilizzo di armi chimiche da parte dell’esercito russo, specificamente menzionando l’uso di granate K-51 contenenti cloropicrina. Questo agente chimico è noto per essere un fumigante del terreno, potenzialmente letale se inalato.
Che cos’è la cloropicrina
La cloropicrina, vietata dall’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche con sede all’Aja, è stata utilizzata in passato anche dall’esercito tedesco durante la Prima Guerra Mondiale. L’esercito ucraino ha riportato che la Russia ha intensificato l’uso illegale di armi chimiche durante la sua avanzata nell’Ucraina orientale, con conseguenze drammatiche per i soldati di Kiev.
La cloropicrina, nota anche come tricloronitrometano, è un liquido denso e inodore con una colorazione giallo pallido o verde chiaro. La sua storia affonda le radici nel 1848, quando il chimico scozzese J. Stenhouse la sintetizzò trattando l’acido picrico con ipoclorito di sodio. Oggi, invece, la cloropicrina è prodotta tramite la reazione tra nitrometano e ipoclorito di sodio. Questa sostanza è stata protagonista di uno dei primi casi documentati di utilizzo di armi chimiche durante la Prima Guerra Mondiale, quando la Germania la impiegò come gas contro le forze alleate.
Gli effetti
Le sue caratteristiche lacrimogene hanno portato la cloropicrina a essere un potente agente irritante del tratto respiratorio inferiore, causando una significativa riduzione della frequenza respiratoria fino al cinquanta percento. Inoltre, presenta forti proprietà irritanti per la pelle e le mucose, oltre a essere un potente lacrimogeno. L’esposizione avviene principalmente per inalazione dei vapori e per contatto diretto con la pelle, le mucose o gli occhi, con le esposizioni cutanee e oculari che rappresentano le vie più comuni di tossicità.
Gli effetti della cloropicrina sull’organismo sono rapidi e gravi: anche a concentrazioni moderate può provocare gravi disfunzioni respiratorie entro sei-otto ore dall’esposizione. I sintomi possono includere vomito, bronchite e lesioni ai tessuti del tratto respiratorio. Utilizzata ampiamente nell’industria chimica, la cloropicrina trova impiego nei fungicidi e negli insetticidi per sterilizzare il suolo e le sementi, nonché per eliminare i roditori. La sua tossicità e i suoi effetti dannosi la rendono una sostanza di estrema preoccupazione per la salute umana e l’ambiente.
L’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) ha giocato un ruolo chiave nel monitorare e affrontare la questione dell’utilizzo della cloropicrina in questo contesto. Fondata nel 1997, l’OPAC ha come obiettivo principale la distruzione delle scorte esistenti di armi chimiche e la prevenzione del loro uso futuro. Tuttavia, il suo lavoro è stato ostacolato dalle continue violazioni della Convenzione sulle armi chimiche da parte di alcuni Stati membri, tra cui la Russia.
Le accuse degli Stati Uniti
Già in passato gli Stati Uniti avevamo ammonito la Russia sull’impiego di armi chimiche in Ucraina. Nel marzo del 2022, appena un mese dopo l’inizio dell’invasione, il presidente Joe Biden ha avvertito che la Nato sarebbe intervenuta nel caso in cui Mosca avesse fatto ricorso ad armi chimiche nel conflitto ucraino. Inoltre, durante un vertice del G7 lo scorso aprile, i ministri degli Esteri dei paesi membri hanno emesso una dichiarazione congiunta, sottolineando che la Russia avrebbe affrontato “gravi conseguenze” in caso di utilizzo di armi chimiche, biologiche o nucleari.