La Cina affronta la crisi demografica con incentivi economici e corsi d’amore per promuovere matrimonio e natalità
La Cina sta cercando di affrontare una delle sue più gravi sfide del XXI secolo: la crisi demografica. Dopo aver abbandonato la politica del figlio unico, durata oltre trent’anni, il governo cinese sta tentando di creare una società favorevole alle nascite, introducendo misure volte a incentivare le coppie ad avere più figli. Tra le iniziative più originali figurano i cosiddetti corsi d’amore, pensati per promuovere il matrimonio e la genitorialità.
Il contesto demografico della Cina
Il tasso di fertilità in Cina è crollato negli ultimi anni, attestandosi attualmente a circa 1 figlio per donna, ben al di sotto del tasso di sostituzione di 2,1 figli per donna necessario per mantenere stabile la popolazione. Per comprendere la portata del declino, basti pensare che nel 2023 sono nati circa 9 milioni di bambini, la metà rispetto al 2013. Inoltre, la Cina registra oggi più decessi che nascite, una tendenza che rischia di compromettere la sostenibilità economica e sociale del Paese.
Le cause di questa crisi demografica sono molteplici. In primo luogo, è difficile superare in pochi anni gli effetti di oltre tre decenni di politica anti-natalità, che ha limitato le coppie a un solo figlio e imposto pesanti sanzioni per chi violava questa regola. Inoltre, molte giovani donne cinesi, come accade in Occidente, preferiscono dedicarsi alla carriera e rimandare o rinunciare alla maternità. Un altro fattore è l’impatto degli aborti selettivi avvenuti durante la politica del figlio unico, che hanno portato a un significativo squilibrio di genere, con un eccesso di uomini rispetto alle donne.
Per affrontare questa situazione, il governo cinese ha lanciato un piano che combina incentivi economici e iniziative culturali. Le amministrazioni locali hanno iniziato a contattare direttamente le donne in età fertile, fidanzate o sposate, per informarli sui benefici economici disponibili. Tra questi, il più significativo è un premio di circa 14.000 dollari per le coppie che decidono di avere un secondo figlio, secondo quanto riportato dal Financial Times.
Un’altra iniziativa degna di nota è l’introduzione dei corsi d’amore nelle università. Questi corsi, promossi dal Consiglio di Stato, mirano a educare gli studenti single sui benefici del matrimonio e della genitorialità, incentivando una “conoscenza sistematica del matrimonio”. L’obiettivo è quello di presentare il matrimonio e la famiglia come valori positivi e desiderabili, cercando di invertire la tendenza che vede i giovani sempre meno propensi a sposarsi e ad avere figli.
Anche se i contesti storici e culturali sono diversi, la crisi demografica cinese ha punti in comune con quella dell’Occidente. Mentre i Paesi occidentali lottano contro tassi di natalità in calo per motivi economici e sociali, la Cina paga il prezzo delle sue scelte passate. La politica del figlio unico ha avuto effetti profondi sulla struttura sociale del Paese, comprimendo la libertà individuale e alterando le dinamiche familiari.
Ora, Pechino si trova a dover risolvere i problemi etici, sociali ed economici legati a decenni di pianificazione familiare. Tuttavia, secondo esperti come Wang Feng, demografo presso l’Università della California, le nuove misure rischiano di replicare l’approccio autoritario del passato, utilizzando strumenti amministrativi per raggiungere obiettivi demografici. “Impedire alle persone di avere figli è più facile che convincerle ad averne di più”, ha spiegato Wang Feng, sottolineando le difficoltà nel cambiare atteggiamenti consolidati e strutture sociali.
Nonostante gli sforzi del governo, molti analisti restano scettici sulla possibilità che queste misure possano rilanciare la natalità. Tra i principali ostacoli vi sono:
- Aspetti culturali e sociali: le giovani generazioni cinesi, in particolare le donne, associano la maternità a una penalizzazione per la carriera e vedono il matrimonio come una responsabilità economica e personale troppo grande.
- Squilibri di genere: il numero maggiore di uomini rispetto alle donne rende più difficile formare nuove famiglie.
- Difficoltà economiche: il costo della vita in Cina, in particolare nelle grandi città, scoraggia molte coppie dall’avere più di un figlio.
La Cina sta affrontando una sfida demografica senza precedenti, cercando di invertire un trend che rischia di compromettere il futuro economico e sociale del Paese. Mentre il piano pro-natalità introduce misure innovative come i corsi d’amore e incentivi economici generosi, rimangono molte incognite sulla sua efficacia.
La crisi demografica cinese rappresenta un caso emblematico per il mondo, evidenziando come scelte politiche passate possano avere effetti di lungo periodo difficili da correggere. Allo stesso tempo, offre una lezione su quanto sia complesso cambiare i comportamenti sociali attraverso interventi dall’alto, soprattutto in un contesto culturale in rapida evoluzione.