Chi è Susan Wiles, prima donna nella storia degli Usa a essere nominata capo staff alla Casa Bianca

La consulente politica ha gestito varie campagne elettorali di successo per il Partito Repubblicano e negli ultimi anni ha aiutato Trump a ritornare popolare

Dietro alla vittoria elettorale di Donald Trump c’è anche (e forse soprattutto) una donna 67enne di nome Susan Wiles. Pur essendo poco nota al grande pubblico, nel corso degli anni ha organizzato varie campagne per gli esponenti del Partito Repubblicano, ottenendo spesso dei risultati importanti. In veste di consulente ha aiutato il tycoon a portare avanti una strategia vincente e a ridurre al minimo le conseguenze negative della sconfitta contro Joe Biden nel 2020 e dell’assalto a Capitol Hill, che avrebbero potuto facilmente rappresentare un epilogo per la carriera politica dell’ex presidente. Per premiarla del lavoro svolto, Trump ha deciso di renderla la prima donna a essere nominata capo dello staff alla Casa Bianca. Si tratta di un ruolo persino più prestigioso rispetto a quello ricoperto dal vicepresidente.

Cos’ha fatto Wiles per favorire la rielezione di Trump?

Il sodalizio tra Wiles e Trump iniziò nel 2021, quando per l’ex presidente i giorni trascorsi nello studio ovale iniziavano a sembrare solo un ricordo destinato a rimanere tale. Riuscì fin da subito a ottenere un potere decisionale quasi illimitato (doveva rendere conto delle sue decisioni solo al tycoon in persona) e assieme a Chris LaCivita, che era da poco stato coinvolto in uno scandalo di appropriazione di fondi elettorali, assunse il ruolo di responsabile nazionale della campagna elettorale in vista del 2024.

Un primo piano di Susan Wiles
Un primo piano di Susan Wiles | Photo by Susie Wiles licensed under CC0 1.0 Universal (https://creativecommons.org/publicdomain/zero/1.0/deed.en) – Newsby.it

I due non si sono limitati a definire i temi e i messaggi centrali da portare avanti, ma hanno anche studiato i metodi migliori per indurre gli uomini di giovane età a votare per Trump, a prescindere dall’eventuale appartenenza a una minoranza. I risultati elettorali emersi negli ultimi giorni indicano che le loro strategie si sono rivelate vincenti.

Polso e riservatezza

Come emerge dalle testimonianze dei più stretti collaboratori di Trump, Wiles si è rivelata abile nel tenere a bada gli scatti d’ira dell’ex presidente e l’ha persino aiutato ad aprire gli occhi su alcune idee alle quali era fortemente contrario, come quella del voto per posta. Nonostante il ruolo importante svolto, la stratega non ha mai amato mostrarsi in pubblico e persino quando il presidente in pectore l’ha invitata a salire sul palco per dire alcune parole e godersi la gloria ha preferito rimanere in disparte.

Il ruolo del capo dello staff della Casa Bianca

L’assegnazione del ruolo di capo di gabinetto avviene senza elezioni; la scelta, che non dev’essere confermata dal Senato, spetta solo al presidente degli Stati Uniti. Questa figura coordina l’intero staff politico e operativo della Casa Bianca e contribuisce a definire le strategie che devono essere portate avanti nel corso del mandato. Inoltre, ha l’incarico di stabilire le decisioni che devono essere prese dal presidente in persona e quelle che, invece, possono essere delegate. Anche i meeting dell’inquilino della Casa Bianca sono decisi dal capo di gabinetto.

In passato Wiles ha svolto un ruolo simile per conto del sindaco di Jacksonville, ma per il resto della sua carriera si è sempre occupata di organizzare delle campagne elettorali in Florida. Considerando che durante il primo mandato di Trump lo staff della Casa Bianca subì continui ricambi e non mancarono varie fughe di notizie, quello di Wiles non si prospetta un compito facile, tuttavia la fermezza con la quale è gestito i problemi dal 2021 in poi potrebbe rivelarsi uno strumento utile per “tenere in riga” i collaboratori del presidente.

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