In seguito alla morte di Ayman al-Zawahiri, risalente a luglio 2022, Saif al-Adel, un egiziano che abita in Iran, è diventato il nuovo capo dell’organizzazione terroristica Al-Qaida. Lo ha annunciato il dipartimento di Stato americano. “La nostra valutazione è in linea con quella delle Nazioni Unite: il nuovo leader di Al-Qaida, Saif al-Adel, vive in Iran”, ha detto un portavoce del dipartimento degli Stati Uniti. Adel ha 62 anni ed è un ex tenente colonnello delle forze speciali egiziane. Fa parte della vecchia guardia di Al-Qaida e ha addestrato alcuni dei dirottatori dell’11 settembre.
La vita di Saif al-Adel
In base alle informazioni divulgate dall’FBI, Saif al Adel sarebbe nato l’11 aprile del 1960 in Egitto. Il suo vero nome sarebbe Mohammed Salah al Din Zaidan, mentre quello con cui è noto non sarebbe altro che uno pseudonimo (in arabo significa “spada della giustizia”). Dopo una lunga carriera nell’esercito egiziano, che gli ha permesso di specializzarsi nell’uso degli esplosivi, al-Adel avrebbe lasciato il suo Paese nel 1988 per combattere in Afghanistan contro l’invasione sovietica. Qui avrebbe conosciuto i futuri fondatori di Al-Qaida. Questo incontro l’avrebbe spinto a restare in Afghanistan anche dopo la fine della guerra civile, per condividere le sue conoscenze nella fabbricazione di esplosivi con i membri dell’organizzazione terroristica.
L’FBI sostiene che al-Adel sarebbe stato uno degli organizzatori degli attentati alle ambasciate degli Stati Uniti in Kenya e Tanzania del 7 agosto 1998, che costarono la vita a oltre 200 persone. In seguito agli attentati dell’11 settembre 2001 si sarebbe recato in Iran, dove le autorità locali lo avrebbero tenuto agli arresti domiciliari fino al 2015, per poi lasciarlo libero in seguito a uno scambio di prigionieri con Al Qaida.
Alcuni esperti ritengono che la scelta dell’Iran di fornire protezione ai membri di Al Qaida potrebbe dipendere dalla volontà di evitare di finire nel mirino dell’organizzazione terroristica.
Ali Soufan, ex investigatore antiterrorismo dell’FBI, definisce Saif al-Adel “uno dei soldati professionisti più esperti del movimento jihadista mondiale”. Ha aggiunto che “il suo corpo porta le cicatrici della battaglia” e che “quando agisce, lo fa con spietata efficienza”.
L’ascesa ai vertici di Al Qaida
Secondo l’FBI, al-Adel sarebbe diventato il nuovo leader di Al Qaida in seguito alla morte di Ayman al-Zawahiri, ucciso da un razzo statunitense in una casa a Kabul lo scorso anno. L’organizzazione avrebbe però evitato di dichiarare formalmente il nuovo capo “emiro” a causa della sensibilità alle preoccupazioni delle autorità talebane in Afghanistan, che non hanno ancora voluto riconoscere la dipartita di Zawahiri.