Trudeau ha affermato che rimarrà in carica fino alla fine di marzo, per consentire al partito di trovare un successore adeguato
Il recente annuncio di dimissioni da parte del primo ministro canadese Justin Trudeau ha scosso il panorama politico del Canada, evidenziando una crisi che si è protratta per diversi mesi. Trudeau, leader del partito Liberale e primo ministro dal 2015, ha deciso di lasciare il suo incarico dopo una serie di eventi che hanno minato la sua popolarità e la stabilità del suo governo. La decisione di dimettersi, comunicata lunedì, segna la fine di un’era e apre la strada a una nuova leadership all’interno del partito Liberale.
La transizione di leadership
Trudeau ha affermato che rimarrà in carica fino alla fine di marzo, per consentire al partito di trovare un successore adeguato. È importante notare che in Canada il primo ministro viene scelto dal leader del partito che ottiene il maggior numero di seggi in parlamento. Questa transizione di leadership avverrà in un contesto di crescente instabilità politica e di sfide economiche significative.
Fattori chiave delle dimissioni di Trudeau
Uno dei fattori chiave che ha portato Trudeau a prendere questa decisione è stata la crescente impopolarità del suo governo. Negli ultimi mesi, il sostegno da parte di diversi gruppi politici che inizialmente lo appoggiavano è diminuito notevolmente.
NOW – Canada’s leftist PM Justin Trudeau resigns. pic.twitter.com/JBAj2IKPbg
— Disclose.tv (@disclosetv) January 6, 2025
Allo stesso tempo, membri del suo stesso partito hanno iniziato a esprimere dissenso, chiedendo apertamente le sue dimissioni. La crisi è culminata quando la ministra delle Finanze, Chrystia Freeland, ha annunciato le sue dimissioni, poco prima di un’importante presentazione dei risultati economici. Questi risultati hanno rivelato un deficit di bilancio molto più alto del previsto, pari a quasi 62 miliardi di dollari canadesi, circa 41 miliardi di euro.
Tentativi di ristrutturazione
Trudeau ha cercato di rispondere a questa crisi ristrutturando il suo governo, con un rimpasto che ha coinvolto otto dei 35 ministri. Tuttavia, questo tentativo di rinnovamento non è riuscito a placare le critiche, sia da parte dell’opposizione che all’interno del suo stesso partito. Durante il suo discorso di dimissioni, Trudeau ha sottolineato come il parlamento canadese fosse “paralizzato da mesi” e abbia indicato la necessità di nuove elezioni per ripristinare una leadership efficace.
Trudeau e la mancanza di supporto popolare
Un’altra dimensione della crisi che ha colpito Trudeau è stata la mancanza di supporto popolare. I sondaggi recenti mostrano che il partito Liberale si trova in grave difficoltà, con solo il 22% di consenso, una cifra che rappresenta circa la metà del 43% dei Conservatori guidati da Pierre Poilievre. Inoltre, il Nuovo Partito Democratico (NDP) ha conquistato il 19,5% dei consensi, avendo sostenuto il governo di Trudeau fino a settembre. Questo calo di popolarità è particolarmente preoccupante in un sistema elettorale come quello canadese, simile a quello del Regno Unito, dove ogni collegio elettorale elegge il candidato che ottiene il maggior numero di voti.
Commenti internazionali e prospettive future
Le dimissioni di Trudeau hanno anche attirato commenti internazionali, incluso quello dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha espresso il suo parere sulla situazione politica canadese. Trump ha affermato che “molte persone” in Canada desidererebbero che il loro paese diventasse il 51esimo stato degli Stati Uniti. Questa affermazione, sebbene provocatoria, mette in luce la complessità delle relazioni tra Canada e Stati Uniti, specialmente in un contesto di tensioni commerciali e politiche.
Possibili successori e sfide future
La successione di Trudeau alla guida dei Liberali sarà un tema centrale nei prossimi mesi. Tra i possibili candidati per sostituirlo, si segnala l’ex ministra delle Finanze Freeland, la ministra degli Esteri Mélanie Joly, e il governatore della banca centrale Mark Carney. Ognuno di questi potenziali leader porterà una diversa visione e strategia per affrontare le sfide che il partito Liberale deve affrontare.