Biden, perché si pensa che potrebbe avere il Parkinson

La Casa Bianca ha smentito che il presidente possa soffrire di questa patologia, ma i dubbi sul suo stato psicofisico sono al centro del dibattito per il partito democratico

Lunedì, la Casa Bianca ha negato con fermezza le notizie diffuse da alcuni giornali americani, tra cui il New York Times, secondo cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sarebbe stato in cura per la malattia di Parkinson. Queste indiscrezioni si sono basate su registri dei visitatori della Casa Bianca che indicavano numerose visite del neurologo Kevin Cannard, specializzato proprio in questa patologia.

La reazione della Casa Bianca

Durante una conferenza stampa, la portavoce Karine Jean-Pierre ha smentito categoricamente che Biden sia mai stato trattato per il Parkinson. Nella stessa serata, il medico personale del presidente, Kevin O’Connor, ha chiarito in una lettera che Cannard ha partecipato a un insieme di esami generici annuali di routine e non per questioni specifiche legate al Parkinson. O’Connor ha inoltre precisato che Cannard collabora con la Casa Bianca dal 2012 come consulente per la sua competenza medica generale e non come specialista del Parkinson.

Joe Biden
Joe Biden | EPA/Samuel Corum / POOL – Newsby.it

Le preoccupazioni sullo stato di salute di Biden

Le notizie riguardanti le visite di Cannard hanno sollevato molte preoccupazioni sullo stato di salute di Biden, specialmente considerando la sua candidatura alle elezioni presidenziali di novembre contro il repubblicano Donald Trump. Diverse figure del Partito Democratico hanno manifestato il loro malcontento e preoccupazione, chiedendo a Biden di ritirarsi dalla corsa elettorale. Tuttavia, il presidente ha escluso tale possibilità, affermando la sua determinazione a proseguire la campagna.

La risposta di Biden

Per affrontare queste preoccupazioni, Biden ha inviato una lettera decisa ai parlamentari democratici al loro rientro in Congresso dopo l’Independence Day, esortandoli a unirsi per battere Trump. Inoltre, durante una apparizione al programma Morning Joe su Msnbc, ha dichiarato che non sarà fermato né dalle richieste di ritirarsi né dalle élite del partito democratico. Biden ha sfidato apertamente chiunque nel partito a candidarsi contro di lui alla convention.

La situazione attuale e le prospettive

Nonostante gli sforzi di Biden per rassicurare il partito sul suo stato di salute, rimangono dubbi e tensioni. La prossima settimana si preannuncia cruciale, con Biden impegnato in varie attività mediatiche e comizi in stati chiave come Wisconsin e Pennsylvania. Un ulteriore momento critico sarà rappresentato dal vertice Nato, in programma da martedì a giovedì, dove Biden cercherà di rafforzare la sua immagine di leader globale e di dimostrare la sua capacità di mantenere l’unità occidentale e di espandere l’Alleanza. Tuttavia, i leader europei, già preoccupati per una possibile nuova amministrazione Trump, saranno presenti a Washington con un atteggiamento prudente.

Il futuro del partito

Sul fronte interno, rimane incerto se la lettera di Biden riuscirà a placare le contestazioni all’interno del Partito Democratico. Prima della sua pubblicazione, diversi parlamentari di peso, come Jerry Nadler, Adam Schiff e Debbie Dingell, si stavano preparando a chiedere al presidente di ritirarsi o di ascoltare consigli al di fuori del suo ristretto cerchio di fedelissimi. Biden deve quindi navigare attentamente tra le critiche interne e le sfide esterne per mantenere il controllo del partito e la sua candidatura alle prossime elezioni.

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