In una giornata storica per la politica americana, il presidente Joe Biden ha annunciato il suo ritiro dalla corsa per un secondo mandato, cedendo il testimone alla vicepresidente Kamala Harris. Nel suo discorso dall’Oval Office, Biden ha dichiarato: «Ho deciso di ritirarmi per difendere la democrazia, il testimone passa alla nuova generazione. Kamala Harris donna forte, tosta, esperta e capace». Queste parole segnano l’inizio di una nuova era per il Partito Democratico, con Harris pronta a sfidare il candidato repubblicano, presumibilmente Donald Trump, nelle prossime elezioni presidenziali.
Biden ha sottolineato i suoi successi e la sua visione per il futuro dell’America, dicendo: «Credo che il mio primato come presidente, la mia leadership nel mondo, la mia visione per il futuro dell’America meritassero tutti un secondo mandato». Nonostante l’addio, il presidente ha assicurato che nei prossimi sei mesi si concentrerà sul suo lavoro, continuando a ridurre i costi per le famiglie e a far crescere l’economia. Ha inoltre affermato: «Continuerò a difendere le nostre libertà personali e i nostri diritti civili – dal diritto di voto – al diritto di scelta». Uno dei punti salienti del suo discorso è stato il richiamo alla democrazia e alla forza del popolo americano: «La cosa bella dell’America è che re e dittatori non governano. Lo fa il popolo».
Le critiche di Trump
Poco prima del discorso di Biden, Donald Trump ha tenuto il suo primo comizio dopo l’annuncio del ritiro del presidente. In North Carolina, Trump ha attaccato ferocemente Biden e Harris, affermando: «Tre giorni fa abbiamo sconfitto il peggior presidente della storia: ha lasciato perché stava perdendo. Ora abbiamo una nuova vittima da battere, la più incompetente vicepresidente della storia». Trump ha criticato Harris per le sue posizioni sull’aborto, sostenendo che sia favorevole a «giustiziare i neonati». Ha dichiarato: «Vuole l’aborto nell’ottavo e nono mese di gravidanza, fino alla nascita e anche dopo la nascita, l’esecuzione dei bambini».
Le parole di Trump non si sono fermate qui. Ha descritto Harris come «molto peggio» di Biden, definendola «una pazza terribile» e avvertendo che «distruggerà il nostro Paese molto presto» se eletta. Trump ha continuato a definirla «una lunatica della sinistra radicale», sostenendo che non dovrebbe essere autorizzata a candidarsi alla presidenza a causa delle sue politiche sui confini americani e la sua assenza durante il discorso del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al Senato. Ha concluso dicendo: «È scioccante, mi stupisce e non capisco come gli ebrei possano votare per i democratici dopo che vengono trattati in modo così irrispettoso e cattivo».
La difesa della democrazia
Nel suo discorso di addio, Biden ha enfatizzato la necessità di una nuova leadership per unire il paese. Ha affermato: «Il modo migliore per andare avanti è passare il testimone a una nuova generazione. Questo è il modo migliore per unire la nostra nazione». Parlando con voce ancora segnata dal COVID-19, Biden ha rivendicato i risultati ottenuti durante il suo mandato e ha elogiato Harris, definendola «esperta, tosta e capace».
«C’è un tempo e un luogo per i lunghi anni di esperienza nella vita pubblica. C’è anche un tempo e un luogo per nuove voci, voci fresche, sì, voci più giovani, e quel tempo e quel luogo è ora», ha detto Biden. «La difesa della democrazia è più importante di qualsiasi titolo. Traggo forza e gioia dal lavorare per il popolo americano. Ma questo sacro compito non riguarda me. Riguarda voi. Le vostre famiglie. Il vostro futuro. Riguarda ‘Noi il popolo’».
Ha ribadito il suo amore per il paese e il suo rispetto per la carica presidenziale, affermando che avrebbe meritato un secondo mandato, ma che nulla poteva ostacolare la tutela della democrazia. «Credo che il mio curriculum da presidente, la mia leadership nel mondo, la mia visione del futuro dell’America meriterebbero un secondo mandato. Ma nulla può ostacolare la tutela della nostra democrazia, nemmeno l’ambizione personale», ha detto Biden.
Riflessioni e obiettivi
Biden ha riflettuto sul suo mandato, evidenziando i successi raggiunti: «Ci siamo uniti come americani, ce l’abbiamo fatta. Ne siamo usciti più forti, più prosperi e più sicuri. Oggi abbiamo l’economia più forte del mondo che crea quasi 16 milioni di nuovi posti di lavoro, un record. Gli stipendi sono in aumento, l’inflazione continua a scendere. Stiamo ricostruendo la nazione».
Ha inoltre ricordato il suo percorso personale e il privilegio di servire come presidente: «Cari americani, è stato un privilegio della mia vita servire questa nazione per oltre 50 anni. In nessun altro posto sulla Terra un ragazzino balbuziente, di umili origini da Scranton, Pennsylvania, Claymont, Delaware, potrebbe un giorno sedersi dietro la scrivania nello Studio Ovale come presidente degli Stati Uniti. Ma eccomi qui. Ecco cosa c’è di così speciale nell’America. Siamo una nazione di promesse e possibilità, di sognatori e di persone che agiscono, americani comuni che fanno cose straordinarie».
Le elezioni e il futuro dell’America
Guardando avanti, Biden ha acceso i riflettori sulle prossime elezioni e sul futuro del paese. Ha affermato che il popolo americano dovrà scegliere tra andare avanti o indietro, tra speranza e odio, tra unità e divisione. «Tra pochi mesi il popolo sceglierà il futuro dell’America. Io ho fatto la mia scelta. Voglio ringraziare la nostra grande vicepresidente Kamala Harris: è esperta, è dura, è capace. È stata una partner incredibile per me e una leader per il nostro paese», ha detto Biden.
Ha sottolineato l’importanza di mantenere l’onestà, la decenza, il rispetto, la libertà, la giustizia e la democrazia: «Ora la scelta spetta a voi, al popolo americano. L’America dovrà scegliere tra andare avanti o indietro, tra speranza e odio, tra unità e divisione. Dobbiamo decidere: crediamo ancora nell’onestà, nella decenza, nel rispetto? Nella libertà, nella giustizia e nella democrazia? In questo momento, possiamo vedere coloro con cui non siamo d’accordo non come nemici, ma come concittadini americani».
Biden ha chiuso il suo discorso con un appello all’unità e alla verità: «Credo di conoscere le risposte a queste domande perché conosco voi, il popolo americano, e so che siamo una grande nazione perché siamo brave persone. Quando mi avete eletto a questa carica, ho promesso di essere sempre onesto con voi, di dirvi la verità. La verità è più grande di chiunque di noi. Dobbiamo unirci per proteggerla».
I prossimi sei mesi
Il presidente ha promesso di portare a termine il suo mandato, dedicando i prossimi sei mesi al suo lavoro di presidente. Ha dichiarato che continuerà a ridurre i costi per le famiglie, a far crescere l’economia, e a difendere le libertà personali e i diritti civili. Ha aggiunto che lavorerà per porre fine alla guerra a Gaza, riportare a casa tutti gli ostaggi e garantire pace e sicurezza in Medio Oriente. Biden ha concluso con un impegno verso la politica estera, affermando: «Continueremo a costruire una coalizione di nazioni orgogliose per impedire a Putin di prendere il controllo dell’Ucraina. Manterremo la Nato più forte, più potente e più unita rispetto ad ogni altro momento della nostra storia».