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Kabul è nelle mani dei talebani che hanno annunciato la rinascita dell’Emirato Islamico. La bandiera bianca dei talebani sventola sul pennone del palazzo presidenziale. I talebani avevano utilizzato la bandiera, con una scritta nera che indica la testimonianza di fede dei musulmani, quando presero il potere negli anni ’90, proclamando per la prima volta la nascita dell’Emirato islamico dell’Afghanistan.
Dopo l’entrata di una testa di ponte dei talebani nella città, apparentemente per avviare una trattativa e arrivare ad un governo transitorio, i fondamentalisti hanno improvvisamente sterzato verso la piena presa del potere. Con l’entrata in massa dei combattenti rimasti in attesa del via libera alle porte della città. Mentre il presidente Ashraf Ghani fuggiva.
I talebani entrano nel palazzo di un “signore della guerra”
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In un altro video diffuso sabato scorso, si vedono dozzine di combattenti talebani all’interno del palazzo di Abdul Rashid Dostum, un ex signore della guerra, dopo che gli insorti hanno preso il controllo della città strategica di Mazar-i-Sharif in Afghanistan.
Dostum è uno dei due più famosi uomini della regione dell’Afghanistan. Entrambi sono fuggiti sabato mentre la città cadeva nelle mani dei talebani e le forze di sicurezza abbandonavano la città in una corsa precipitosa lungo l’autostrada verso la sicurezza del vicino Uzbekistan.
La strategia dei talebani e gli errori degli Usa in Afghanistan
Dopo l’annuncio del ritiro “irreversibile” da parte degli Usa dall’Afghanistan, i talebani avevano scatenato un’offensiva. Rispetto al passato nella loro campagna militare contro il governo afghano, i talebani avevano cambiato strategia ed erano passati dal prendere di mira le aree rurali del Paese ad attaccare le città provinciali. Una mossa che in poco tempo li ha portati a controllare aree strategiche. Con il governo centrale sempre più indebolito, i signori della guerra locali potrebbero allinearsi nuovamente ai talebani.
Adesso gli Usa sono accusati di aver abbandonato l’Afghanistan al suo destino. Sicuramente gli Stati Uniti, dopo l’invasione del Paese nel 2001, rimpiangono numerose scelte. L’invasione in Iraq ha distolto impegno e forze. Si è troppe volte ceduto ad eccessivo ottimismo all’idea che il governo afghano fosse in grado di gestire il Paese. Nonostante un grande investimento in termini di risorse e vite umane, venti anni dopo, la situazione rischia di tornare al punto di partenza.