Dall’inizio della guerra in Ucraina, il nome dell’oligarca russo-israeliano Roman Abramovich è più volte finito al centro dell’attenzione. Sia perché il suo patrimonio miliardario è finito nel mirino delle sanzioni occidentali sia per il possibile ruolo da mediatore fra le delegazioni di pace di Kiev e di Mosca.
Abramovich, com’è noto, avrebbe infatti partecipato – su richiesta di Kiev – al primo incontro con la controparte russa che si è tenuto a Gomel, in Bielorussia, il 28 febbraio scorso. Su richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, inoltre, gli Usa avrebbero risparmiato il patron del Chelsea dall’ultima ondata di sanzioni, che hanno invece interessato circa 300 membri della Duma, la Camera bassa del parlamento russo. L’oligarca è nuovamente balzato agli onori della cronaca per un episodio ancora avvolto dal mistero: vediamo cos’è successo.
Abramovich e due negoziatori ucraini con “sintomi di avvelenamento”: le possibili cause
Abramovich, il suo interprete e due negoziatori ucraini avrebbero infatti riportato sintomi di un sospetto avvelenamento dopo un incontro a Kiev all’inizio di marzo. Lo riporta il Wall Street Journal. Secondo le fonti citate dal quotidiano statunitense, il presunto attacco sarebbe opera di non meglio precisati soggetti di Mosca per sabotare la trattative per un cessate il fuoco.
I sintomi sarebbero comparsi al termine di un vertice a Kiev dopo che Abramovich nei giorni precedenti si è spostato anche fra Mosca e Leopoli. Sia l’oligarca sia il traduttore che i due negoziatori ucraini hanno riportato sintomi quali arrossamento degli occhi, lacrimazione frequente e dolorosa e desquamazione della pelle del viso e delle mani. L’irritazione agli occhi avrebbe perfino comportato una perdita della vista momentanea durata alcune ore.
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Da allora, comunque, le condizioni delle vittime di questo presunto avvelenamento sono migliorate e non sono attualmente in pericolo. Nemmeno Zelensky, che ha incontrato Abramovich, ha avuto alcun problema. Stando alle indiscrezioni, infatti, nelle ultime ore il magnate russo sarebbe volato dalla Turchia a Mosca per consegnare personalmente al presidente russo Vladimir Putin una lettera del suo omologo ucraino.
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Proprio in Turchia, precisamente a Istanbul, domani è in programma il nuovo round di negoziati fra le delegazioni russa e ucraina. E proprio a Istanbul Abramovich sarebbe andato per curarsi dopo il sospetto avvelenamento accompagnato dal deputato ucraino Rustem Umerov. Se la notizia dovesse essere confermata anche da fonti ufficiali, si tratterebbe di un episodio estremamente grave. Oltre che misterioso, visto che è difficile stabilire con esattezza la fonte dell’attacco.
Tra le cause più accreditate vi sono agenti chimici, biologici o radiazioni elettromagnetiche. Il sito investigativo Bellingcat, che su Twitter ha confermato la notizia del Wsj, parla esplicitamente di un “avvelenamento con armi chimiche”, in quanto Abramovich e i negoziatori durante l’incontro a Kiev avrebbero consumato solo del cioccolato e dell’acqua. L’incidente, comunque, è ora al vaglio degli esperti occidentali che indagano sulle cause.