“Romagna, non solo riviera: la campagna e il sistema-territorio”

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Sono un uomo rurale” così si definisce Fausto Faggioli, vero e proprio guru del tessuto agroalimentare dell’entroterra romagnolo. Un uomo che, al tempo del grande esodo dalle campagne alla città, ha operato una scelta in controtendenza. Nel 1982 decide infatti di abbandonare il ruolo di direttore commerciale per tornare a riabbracciare la sua amata campagna. La terra scelta era la Val Bidente, nell’Appennino tosco-romagnolo. Un’area a quel tempo in via d’abbandono dalle forze più giovani e ritenuta a scarsa vocazione turistica. Per Faggioli invece, la campagna era una grande opportunità di sviluppo economico.

La campagna come stile di vita

Attraverso il progetto Fattoria, investe coraggiosamente su due elementi che in quegli anni non avevano alcun significato economico-commerciale: i valori e le tradizioni del mondo agricolo, utilizzando la sua esperienza di manager in un ambiente che amava da sempre. Così è nata la prima Fattoria, le cui porte sono sempre aperte per tutti quelli che vogliono “staccare la spina” ed assaporare i profumi di una natura che per la famiglia Faggioli è diventata uno stile di vita.“Dobbiamo riempire la testa, non lo stomaco e ricordarci che la natura ci da sempre quello che ci serve, nel momento giusto” sottolinea.

Il progetto Fattoria

Negli anni a seguire, altre si aggiungono alla prima, oggi unite con il nome di Fattorie Faggioli. “Ci ridevano in faccia, i giovani si vergognavano di essere contadini: ora la nostra azienda, Fattorie Faggioli, è pilota all’interno dell’Unione Europea per i progetti riguardanti il settore agroalimentare” racconta nel mezzo della sua tenuta.

Impegno, capacità e creatività hanno trasformato queste fattorie, inizialmente solo agricole e in stato di semi abbandono, in una unica grande Fattoria Multifunzionale. Un luogo capace di proporre un’offerta a 360°: dall’ospitalità rurale al prodotto tipico, dalla fattoria didattica ecocompatibile ai progetti di marketing territoriale. “Le sfide che abbiamo davanti non sono quelle delle aziende o dei prodotti, bensì quelle dei sistemi. Nel sistema-territorio che abbiamo in mente la filiera parte dall’agricoltore per poi coinvolgere tutte le varie figure che servono a portare i prodotti tipici della nostra terra sulla tavola dei consumatori e dei turisti” conclude Faggioli.

 

 

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