Come sempre sorprendente e mai banale, Alessandro Michele. Il direttore creativo di Gucci, infatti, lancia un nuovo capitolo della sua storia con la griffe fiorentina e lo fa, al solito, tracciando nuovi schemi e linguaggi che influiranno inevitabilmente su tutto l’universo fashion luxury mondiale, sempre attento alle strategie del top brand del gruppo Kering.
Gucci, Michele duro: “Abbiamo usurpato la natura, serve un passo indietro”
In un lungo post su Instagram, fra gli “Appunti dal silenzio”, come Alessandro Michele ha chiamato le sue note scritte durante il lungo periodo di lockdown per il Coronavirus, il direttore creativo della nota maison ha spiegato come nel prossimo futuro lo vedremo cavalcare nuove strategie comunicative: si tratterà di capitoli irregolari, impertinenti e profondamente liberi. Saranno scritti mescolando le regole e i generi. Si nutriranno di nuovi spazi, codici linguistici e piattaforme comunicative”.
Nei suoi appunti, scritti in date diverse a partire dal 27 marzo scorso, lo stilista riflette sulla fragilità umana e sul bisogno di reciprocità, sulle sue paure e su come l’umanità abbia sfruttato il pianeta fino a distruggerlo. “Ho capito di aver bisogno di cambiare il mio modo di lavorare, di vivere ogni giorno” rivela Michele, che nel lungo post scritto durante il suo ritiro forzato romano in qualche modo accusa egli stesso e il mondo della moda di aver oltrepassato il limite:
Michele detta il nuovo calendario di Gucci: “Ci vedremo due volte l’anno, basta cruise”
“Ci incontreremo solo due volte l’anno per condividere i capitoli di una nuova storia”. Questa la decisione del direttore creativo che ha rivoluzionato l’azienda fondata a Firenze da Guccio Gucci e che con lui (e il CEO Marco Bizzarri) ha trovato nuova linfa ormai da cinque anni. Nessuna sfilata di “mezza stagione”, quindi, abbattendo un appuntamento divenuto ormai classico nel calendario della moda mondiale.
“Mi piacerebbe abbandonare l’armamentario di sigle che hanno colonizzato il nostro mondo: cruise, pre-fall, spring-summer, fall-winter. Mi sembrano parole stantie e denutrite. Sigle di un discorso impersonale, di cui abbiamo smarrito il senso. Ci saranno nomi legati, di volta in volta alla musica classica: sinfonie, rapsodie, madrigali, notturni, overture, concerti e minuetti a costellare il mio percorso creativo”.
Alessandro Michele e Marco Bizzarri, il binomio indissolubile che ha riportato Gucci al top
C’è da scommettere che la dirigenza di Gucci e della controllante Kering non resteranno indifferenti al bisogno di cambiamento della loro punta di diamante.
Da quando, nel gennaio 2015, Michele fu scelto fra la sorpresa di tutti dal neo-Ceo e presidente Marco Bizzarri, in sostituzione dell’ex direttrice creativa, Frida Giannini, i successi per la griffe italiana si sono susseguiti a ritmo vertiginoso. Il nuovo direttore creativo ha, di fatto, indicato la strada all’intero comparto fashion mondiale attraverso le sue collezioni, ottenendo continui attestati di apprezzamento da addetti ai lavori solitamente restii ad elogi espliciti e ripetitivi.
Bizzarri non ha mai nascosto la soddisfazione di averci visto giusto scommettendo su un creativo praticamente sconosciuto fino a quel momento, oscurato dalla personalità della Giannini, allo stesso modo di come, seppur con stili e personalità totalmente diverse, ha sempre sostenuto e difeso le scelte del suo pupillo innanzi a stampa e opinione pubblica.
Difficile che accada il contrario anche in questo caso, con Michele che, ancora una volta, si propone di tracciare un nuovo percorso rivoluzionario per la moda mondiale.