L’8 marzo si celebra la festa della donna, una delle ricorrenze più importanti di tutto l’anno. In questa giornata è possibile imbattersi ovunque in mazzi di mimosa, fiore allegro e vivace che i nativi americani consideravano un simbolo di forza e femminilità.
Ma perché la mimosa è diventata il simbolo della festa della donna? È forse l’unico fiore esistente associato alla sfera femminile? Non è così. La mimosa è stata scelta per delle motivazioni molto più concrete e intrinsecamente legate alle origini della ricorrenza. Per capirle appieno è necessario fare un tuffo nel passato e scoprire passo dopo passo il percorso che ha portato l’8 marzo a diventare un giorno speciale.
Anche se in Italia viene comunemente chiamata “Festa della donna”, la “Giornata internazionale della donna” nasce più per ricordare che per festeggiare. È stata pensata per non dimenticare gli importanti traguardi politici, sociali ed economici ottenuti dalle donne e per denunciare ogni forma di violenza e discriminazione.
Tutto iniziò nel febbraio del 1909, quando il Partito socialista americano celebrò il primo Women’s Day e invitò le donne a partecipare a una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. L’anno successivo l’iniziativa venne ripetuta e nel corso dell’estate la politica tedesca Clara Zetkin propose l’istituzione della Giornata internazionale della donna durante l’VIII Congresso dell’Internazionale socialista, organizzato a Copenaghen. La mozione venne approvata.
Anche se ormai la festa della donna viene sempre celebrata l’8 marzo, all’inizio non era così. Per alcuni anni, negli Stati Uniti cadde nell’ultima domenica di febbraio. In altri stati l’evento si svolse in giorni diversi. Solo nel 1914 la Giornata internazionale della donna venne festeggiata per la prima volta l’8 marzo. La data venne “fissata” ufficialmente nel 1921, in occasione della Seconda conferenza delle donne comuniste (svolta a Mosca). L’assemblea scelse l’8 marzo come Giornata internazionale dell’operaia, per ricordare la prima manifestazione delle operarie di Pietroburgo contro lo zarismo (risalente al 1917). Nel 1977 arrivò anche la formalizzazione dell’Onu, che invitò ogni Paese a dichiarare un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionali”. Molte nazioni, tra cui l’Italia, confermarono l’8 marzo come data ufficiale.
Chi vive in Italia è abituato ad associare la festa della donna alla mimosa. Nel resto del mondo, tuttavia, non esiste alcune legame tra la ricorrenza e il fiore. Per capire l’origine di questo simbolo dell’8 marzo è necessario ripercorrere la storia della Giornata internazionale della donna nella Penisola. La festa venne celebrata per la prima volta nel 1922 su iniziativa del Partito Comunista. Tuttavia la sua importanza crebbe notevolmente solo nel 1945, quando l’Unione Donne in Italia la festeggiò nelle zone d’Italia già liberate dal fascismo.
Nel 1946, questo rinnovato interesse nei confronti della Giornata portò alla scelta di un fiore che la simboleggiasse. L’idea della mimosa, un fiore economico e che nasce nei primi giorni di marzo, fu di Teresa Mattei, parlamentare comunista ed ex partigiana. Scelse quel fiore perché le “ricordava la lotta sulle montagne e poteva essere raccolto a mazzi e gratuitamente”.
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