Il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, ha anticipato che non estenderà le sue linee guida sul distanziamento sociale che scadono oggi, nonostante i casi di Coronavirus abbiano superato il milione e i morti sono arrivati a quota 60 mila. Gli Usa si confermano quindi il Paese più colpito dal Coronavirus, ma Trump spiega che le raccomandazioni “si dissolveranno perché ci stanno pensando i Governatori”. Le linee guida sono rimaste in vigore per 45 giorni in totale. Il vicepresidente Mike Pence ha precisato che sono state incorporate nei nuovi orientamenti della Casa Bianca su come gli Stati possono allentare le restrizioni e cominciare a riaprire.
Trump non rinnova le linee guida contro il Coronavirus: 28 Stati allentano le restrizioni
Nel frattempo, mezza America riapre. Sono infatti almeno 28 su 50 gli Stati che allenteranno le restrizioni contro il Coronavirus entro domani, come riferisce la Cnn, dopo la scadenza oggi delle linee guida della Casa Bianca. Tra i primi Stati a ripartire ci sono la Florida e il West Virginia, dove oggi potranno a tornare a lavorare anche i dentisti, una delle categorie più a rischio. Dopo l’annuncio di Trump, molti Stati avanzano verso la riapertura anche se non rispettano i requisiti fissati dall’amministrazione, a partire dalla riduzione dei casi negli ultimi 15 giorni; ma, a causa della crisi economia per Coronavirus, nelle ultime sei settimane gli americani che hanno chiesto i sussidi alla disoccupazione sono saliti a 30,2 milioni. Il dato mostra i pesanti effetti sull’economia, che nel primo trimestre si è contratta del 4,8%.
Intanto l’Oms lancia l’allarme: “Bisogna essere pronti per seconda o terza ondata”
Quando la prima ondata del Coronavirus sarà passata “è essenziale prepararsi a una seconda o una terza, particolarmente se non c’è ancora un vaccino disponibile”. Lo ha detto Hans Kluge, il direttore regionale per l’Europa dell’Oms. “Bisogna essere preparati”, ha ribadito, sottolineando che d’ora in avanti la sanità pubblica “deve avere una maggiore prominenza nella società. Dobbiamo avere una sanità pubblica forte“. Il direttore generale ha anche affermato che in Italia e in altri Paesi gli sviluppi sono positivi: “Spagna, Italia, Regno Unito, Germania e Francia hanno ancora il più alto numero di casi, ma in seguito alle misure di distanziamento vediamo un plateau o una riduzione nei nuovi casi. Dobbiamo monitorare questo sviluppi positivi da vicino”.